Saranno le Aree di laminazione a caldo e a freddo i reparti dello stabilimento Ilva di Taranto che, secondo il piano consegnato oggi ai sindacati, dovrebbero reggere il peso maggiore della cassa integrazione guadagni straordinaria chiesta dall’azienda soprattutto per applicare le prescrizioni Aia.
Questo il quadro prospettato dall’azienda su Taranto, per un totale di 6.417 lavoratori in Cigs per 24 mesi a partire dal 3 marzo prossimo (su una cifra complessiva di 6.507 lavoratori coinvolti): area ghisa 957; area acciaieria 940; area laminazione a cado/freddo 1.574; area tubifici/rivestimenti tubi 607; area servizi/staff 1.249; area manutenzioni centrali 1.090.
”La fermata – scrive l’azienda – sara’ totale e completa per l’intero periodo per lo stabilimento di Patrica e il Centro Servizi di Torino”. A Patrica (Frosinone) saranno interessati dalla Cigs 23 dipendenti, a Torino 67. Quanto alle altre unita produttive – gli stabilimenti di Genova, Novi Ligure e Racconigi, il porto di Marghera e i Centri Servizi di Legnaro (Padova) e Paderno Dugnano (Milano) – ”ogni valutazione potra’ essere effettuata a valle dell’eventuale influenza sulle specifiche attivita’ dalle modificazioni degli assetti produttivi dello stabilimento ionico”. Se necessario, l’azienda ”attivera’ procedure a livello territoriale per gestire eventuali ricadute occupazionali temporanee”.
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