Unicef Italia: “I bambini in Siria pagano il prezzo piu’ pesante”

“I bambini in Siria stanno pagando il prezzo piu’ pesante per il conflitto in corso”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera. “Sono stati arrestati, mutilati e uccisi. Mentre il conflitto si intensifica, sempre piu’ bambini sono costretti ad abbandonare le proprie case e cercare rifugio in altri luoghi e lungo le frontiere, […]

“I bambini in Siria stanno pagando il prezzo piu’ pesante per il conflitto in corso”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera. “Sono stati arrestati, mutilati e uccisi. Mentre il conflitto si intensifica, sempre piu’ bambini sono costretti ad abbandonare le proprie case e cercare rifugio in altri luoghi e lungo le frontiere, perdendo la scuola e le vaccinazioni di base- ha detto ancora- Piu’ il conflitto si trascina, piu’ alto e’ il rischio di avere una generazione ‘perduta’ di bambini che porteranno le cicatrici fisiche ed emotive di questo conflitto per molti anni a venire”.
Nonostante l’intensificarsi delle violenze e la mancanza di fondi, l’Unicef sta rafforzando l’invio degli aiuti in Siria, considerato che piu’ di 4 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria. Almeno meta’ del totale della popolazione colpita e’ costituita da bambini. A causa del conflitto molti sono sfollati internamente, e stanno vivendo in rifugi collettivi con pochissimi mezzi.
“Anche se la situazione si e’ deteriorata, l’Unicef e’ riuscito ad aumentare le proprie operazioni per fornire aiuti di prima necessita’ come coperte, vestiti per bambini, kit igienici, teli di plastica e biscotti ad alto potenziale nutritivo”, ha dichiarato Youssouf Abdel-Jelil, rappresentate dell’Unicef in Siria. “Con l’attuale situazione della sicurezza, e’ stata una grande sfida raggiungere alcune di queste aree”, ha aggiunto Abdel-jelil. “Ma grazie agli sforzi dei nostri partner e al nostro personale sul campo, siamo riusciti a fare progressi reali”.
Recentemente l’Unicef ha preso parte ad una missione con altre agenzie che hanno consegnato aiuti salvavita a circa 6.000 sfollati in Karameh nella provincia di Idleb nella Siria Nord-Occidentale. Alcune delle citta’ raggiunte negli ultimi tre mesi sono state al centro di duri e prolungati scontri. Nel nord della citta’ di Aleppo l’Unicef e i suoi partner hanno distribuito 45.000 coperte e trapunte – aiuti di cui la popolazione ha disperato bisogno in questo rigido inverno.
A Deir Er-Zoz, Al – Hasaka, Idleb, Al-Raqqa e Damasco un totale di 90.000 coperte sono state distribuite ai bambini e alle loro famiglie, insieme a 14.000 teli di plastica e piu’ di 10.000 vestiti per bambini. A Tartus e Homs (inclusa Talbiseh), l’Unicef ha raggiunto 7.000 bambini con 176 kit scolastici. Continuano anche le operazioni per la distribuzione di 1.000 tonnellate di sostanze di cloro per il trattamento idrico in Siria. Il cloro e’ necessario per assicurare che l’acqua che raggiunge circa 10 milioni di persone in varie parti del paese sia pulita e per evitare il rischio di contagi da malattie legate all’acqua. L’Unicef stima che, a causa della distruzione delle infrastrutture idriche, la disponibilita’ di acqua in alcune aree e’ calata ad un terzo rispetto ai livelli precedenti al conflitto.
La mancanza di fondi rappresenta un’importante limitazione per l’Unicef per poter aumentare la sua risposta all’emergenza. Nell’ambito del Syria Humanitarian Assistance Response Plan (varato dall’Onu nel dicembre 2012), l’Unicef ha lanciato un appello per 68 milioni di dollari per far fronte alla situazione in Siria nei settori di acqua, servizi igienici, salute, nutrizione, istruzione e supporto psicologico. Meno del 20% dell’appello risulta coperto.

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