Rossa, l’uomo che sconfisse le Brigate rosse

Nell’immaginario collettivo il punto più alto toccato dalla parabola terrorista delle Br è il rapimento e il successivo assassinio del presidente Dc Aldo Moro nella primavera del 1978. Da quel momento in poi, è opinione diffusa, l’organizzazione clandestina perde progressivamente l’appoggio, esplicito e implicito, della famiglia allargata della sinistra italiana. In realtà questo luogo comune […]

RossaNell’immaginario collettivo il punto più alto toccato dalla parabola terrorista delle Br è il rapimento e il successivo assassinio del presidente Dc Aldo Moro nella primavera del 1978. Da quel momento in poi, è opinione diffusa, l’organizzazione clandestina perde progressivamente l’appoggio, esplicito e implicito, della famiglia allargata della sinistra italiana. In realtà questo luogo comune è vero fino a un certo punto. Perché il vero evento che ha cambiato la storia dell’organizzazione clandestina più famosa e temuta degli anni ’70 è un altro. Avviene quasi un anno dopo, nel gennaio del 1979. A Genova e non a Roma. Stiamo parlando dell’uccisione di Guido Rossa, operaio dell’Italsider, sindacalista Fiom nonché iscritto al Pci. È da quel momento in poi che le Brigate rosse vanno incontro a un graduale ma implacabile declino.
A ripercorrere la straziante vicenda del delegato sindacale ligure è Paolo Andruccioli, giornalista di Rassegna sindacale e per anni uno dei perni della redazione economicosindacale del manifesto, che nel suo libro Il testimone ha il pregio di riportarci indietro di 30 anni in un’Italia molto diversa da quella attuale. Un paese flagellato dalla violenza politica rossa e nera, in cui ci si svegliava ogni giorno chiedendosi «Cosa mai succederà oggi?». Un ritorno al passato che la casa editrice Ediesse intelligentemente completa affiancando al testo scritto la forza delle immagini.
E le immagini sono quelle di Guido che sfidò le Brigate rosse, film diretto Giuseppe Ferrara, regista specializzato nel raccontare gli snodi tragici della storia degli ultimi trentanni.
Andruccioli nel suo libro non è andato alla ricerca di rivelazioni clamorose o di improbabili scoop fuori tempo. Bensì ha scavato nella memoria (attraverso il racconto dei protagonisti di allora, la rilettura delle carte e della stampa dell’epoca) per capire come è stata possibile l’uccisione di un operaio da parte di un gruppo di fuoco che proprio in nome del proletariato sfruttato diceva di combattere e anelare la rivoluzione.
E per sottolineare come quella morte sia stato il punto di non ritorno per le Br. Il classico passo falso che squarcia il velo e rompe quella zona grigia di implicito fiancheggiamento che le fabbriche in qualche modo avevano garantito. Da quel giorno infatti non è valso più lo slogan “Né con lo stato, né con le Br”. Motivo per il quale l’uomo normale Guido Rossa è diventato qualcos’altro: non un eroe ma un simbolo, da conservare a pieno titolo nel pantheon della sinistra.

Gianni Del Vecchio

europaquotidiano.it

2 risposte a “Rossa, l’uomo che sconfisse le Brigate rosse”

  1. Francesco ha detto:

    Consiglio il film “Guido che sfidò le brigate rosse”, è un bel racconto di questo eroe del nostro tempo.

  2. Salvatore ha detto:

    Grande personaggio, un “eroe per caso” che le giovani generazioni dovrebbero studiare e conoscere a scuola.

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