Colpisce soprattutto le donne, è una malattia autoimmune reumatica, degenerativa e cronica. Il suo nome è sclerosi sistemica progressiva e oltre l’89% dei pazienti affetti è donna. E’ una malattia del tessuto connettivo causata da un’alterazione del sistema immunitario che colpisce i vasi sanguigni, la pelle e numerosi organi interni. Si presenta inizialmente con cambiamenti del colore delle estremità delle mani con l’esposizione al freddo, come spiega la Lega italiana sclerosi sistemica onlus che si è costituita 3 anni fa a Milano per volontà di pazienti e familiari con lo scopo di promuovere campagne informative per dare visibilità a una patologia troppe volte sottovalutata e sensibilizzare i familiari, gli amici, i datori di lavoro e persino i medici alla “serena gestione” della malattia. Perché informazioni frammentarie e imprecise ruotano attorno a questa patologia, e per questo la onlus “parla a tutte le donne che oggi si riconoscono malate non solo di Ssc ma anche di solitudine e disorientamento”.
Complessivamente sul territorio italiano sono stati rilevati oltre 14.500 casi, dei quali la popolazione femminile rappresenta lo 89,75% (12.983) contro il 10.25% degli uomini ( 1.483) con un rapporto donna /uomo calcolato su un dato Italia di 8,33 donne malate ogni uomo. Con specifiche riguardanti le fasce d’età a partire dai 5 anni (nella forma giovanile) agli oltre 75 anni, le percentuali vanno dallo 0,16% per la fascia 5 ai 14 anni, 15,02% dai 15 ai 44, 42,92% dai 45 ai 64 anni, 27,38% dai 65 ai 74 anni e il rimanente 14,51% per la fascia di età a partire dai 74 anni.
In occasione della ricorrenza dell’8 marzo dedicata alla donna, la Lega italiana sclerosi sistemica diffonde i dati relativi ai ricoveri per la malattia in alcune regioni italiane. Sono Lombardia, Veneto, Sardegna e Calabria i territori con le maggiori percentuali: il 30,45% dei ricoveri ogni 100mila abitanti in Lombardia, il 26, 6% in Sardegna, il 24,4 in Calabria, il 18,6 in Veneto.
Ad oggi la causa della sclerosi sistemica non è ancora nota e non esiste una terapia risolutiva. E’ anche vero che la patologia si può riconoscere e capirne i sintomi è un primo fondamentale passo per iniziare a combatterla. “La diagnosi precoce – dice Manuela Aloise presidente della Lega italiana sclerosi sistemica onlus – si dimostra ancora una volta il miglior alleato delle donne perché con l’utilizzo di farmaci specifici e sottoponendosi tempestivamente a trattamenti adeguati abbiamo notato che è possibile rallentare la progressione della malattia prevenendone molte e gravi complicanze”. (ep)
Sclerosi sistemica progressiva: l’89% dei pazienti affetti è donna
Colpisce soprattutto le donne, è una malattia autoimmune reumatica, degenerativa e cronica. Il suo nome è sclerosi sistemica progressiva e oltre l’89% dei pazienti affetti è donna. E’ una malattia del tessuto connettivo causata da un’alterazione del sistema immunitario che colpisce i vasi sanguigni, la pelle e numerosi organi interni. Si presenta inizialmente con cambiamenti […]
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