In Italia le persone con disabilità di sei anni e più che nel 2004 vivevano in famiglia sono due milioni e 600 mila, pari al 4,8 per cento della popolazione italiana. A queste se ne aggiungevano altre 190 mila (0,4% della popolazione) che vivevano in istituto. Lo riferisce l’Istat nello studio “La disabilità in Italia” reso noto questa mattina. Nel nostro paese la disabilità è un problema che coinvolge soprattutto gli anziani: quasi la metà delle persone con disabilità, un milione e 200 mila, ha più di ottanta anni. Due disabili su tre (il 66,2 per cento) sono donne: ce ne sono 1 milione 700 mila, cioè il 6,1 per cento delle donne italiane. Tra gli uomini la percentuale è pari al 3,3 per cento, valore quasi dimezzato rispetto alle donne. I tassi di disabilità di uomini e donne sono molto simili fino ai 54 anni di età, mentre a partire dai 55 anni la situazione femminile peggiora più sensibilmente al crescere dell’età.
Grande disomogeneità a livello territoriale: la disabilità è più diffusa nell’Italia insulare (5,7 per cento) e nel Sud (5,2 per cento) mentre al Nord la percentuale di persone con disabilità supera di poco il 4 per cento. Le regioni presentano diversi livelli di disabilità: da valori molto alti di Sicilia (6,1 per cento), Umbria (6,0 per cento), Molise e Basilicata (entrambe 5,8 per cento) si passa a valori decisamente più bassi di Bolzano (2,5 per cento), Trento (2,9 per cento), Lombardia (3,8 per cento) e Valle d’Aosta (4,1 per cento). Il livello più elevato si registra per le donne del Mezzogiorno, tra le quali la percentuale di disabilità arriva al 7,3 per cento nelle Isole e al 6,6 per cento nel Sud a fronte di una quota del 5,6 per cento e del 5,4 per cento nel Nord ovest e nel Nord est rispettivamente. (ska)
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