La metà ha assistito ad episodi di bullismo, il 15% ne è stato vittima e il 16% ammette di essere un bullo. È quanto emerge da una ricerca europea condotta su 16.227 ragazzi, tra i 12 e i 18 anni, di Italia, Grecia, Lituania, Bulgaria, Estonia e Lettonia, presentata oggi a Milano da Telefono azzurro che ha curato l’indagine sul campione di 5 mila giovani italiani. “Bisogna cercare di comprendere le conseguenze sulle vittime -spiega Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro-. E intervenire anche sui bulli, che apparentemente sono forti, ma possono nascondere grandi fragilità”. Secondo la ricerca del Progetto europeo E-Abc – Antibullying campaign, nel 40% delle famiglie sia delle vittime che dei bulli ci sono problemi di alcolismo. In quelle dei bulli, inoltre, nel 51% dei casi ci sono “pessime relazioni genitori-figli” e nel 44,2% i genitori utilizzano maniere violente per risolvere i problemi con i figli o con il partner.
Telefono azzurro sabato 20 e domenica 21 sarà in 2.300 piazze per sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che è sempre più diffuso, anche su internet e i social network. La campagna, dal titolo “Ci vuole un fiore”, serve anche a raccogliere fondi per sostenere la linea gratuita 1.96.96 (per bambini, adolescenti e adulti), la linea di emergenza 114 e il 116.000 (linea bambini e adolescenti scomparsi). Sul sito www.fioridazzurro.it c’è l’elenco delle piazze dove trovare i volontari, che in cambio di un’offerta consegneranno un fiore della Calancola.
Secondo la ricerca europea, il bullismo incide anche sul rendimento scolastico. Il 44% dei bulli ha brutti voti e un terzo ha un cattivo rapporto con i coetanei. Le vittime soffrono soprattutto di solitudine: il 48% ha dichiarato di avere rapporti difficili con i compagni di scuola e il 27% addirittura pessimi. Una solitudine accentuata anche dal fatto che nella maggioranza dei casi, i ragazzi che sono stati testimoni di atti di bullismo non sono intervenuti, perché “avevo paura delle conseguenze” o “non sapevo come aiutare la vittima”.
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