Banche: italiani diffidenti, in 15 milioni senza depositi

Sono quasi 15 milioni gli italiani che non tengono i propri risparmi in una banca. E’ quanto emerge da un’elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, secondo la quale nessun altro paese dell’Unione europea possiede un numero cosi’ elevato di cittadini senza conto bancario. “Questo record europeo – spiega il segretario della Cgia, Giuseppe […]

Sono quasi 15 milioni gli italiani che non tengono i propri risparmi in una banca. E’ quanto emerge da un’elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, secondo la quale nessun altro paese dell’Unione europea possiede un numero cosi’ elevato di cittadini senza conto bancario. “Questo record europeo – spiega il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – e’ riconducibile a ragioni storiche e culturali ancora molto diffuse in alcune aree e fasce sociali del nostro paese. Non possiamo disconoscere, ad esempio, che molte persone di una certa eta’ e con un livello di scolarizzazione molto basso preferiscono ancora adesso tenere i soldi in casa, anziche’ affidarli ad una banca”.

Secondo la Cgia in Italia e’ molto praticato il pagamento in contanti. Pertanto, coloro che ricorrono a questa modalita’ hanno la necessita’ di avere i soldi sempre a portata di mano. Inoltre moltissimi pensionati tengono i propri soldi nei libretti di risparmio postale o utilizzano in misura maggiore, rispetto ai cittadini di qualsiasi altro Paese dell’Ue, il conto corrente di un familiare. “Detto cio’ – aggiunge Bortolussi – e’ anche vero che non sono poche le persone che diffidano delle nostre banche perche’ ritengono che le spese di gestione di un conto corrente siano troppo elevate. Un’accusa, quest’ultima, che gli istituti di credito respingono da sempre, ritenendo, tra le altre cose, che l’elevato costo sia da attribuire al livello di tassazione raggiunto in Italia. Un peso che non e’ riscontrabile in nessun altro Paese d’Europa”.

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