Contro la crisi arriva il lavoro a km zero. Disoccupati senza reddito residenti in uno dei 19 comuni della Franciacorta bresciana potranno trovare un’occupazione stagionale da agosto a ottobre durante la vendemmia. Si tratta di un accordo, che verrà presentato domani, 12 giugno 2013, a Brescia, alle ore 16, presso la sede della Coldiretti in via San Zeno 69, e che vede la partecipazione della Coldiretti provinciale, della Cisl e di Demetra srl, società specializzata nella fornitura di servizi all’agricoltura in particolare per le operazioni di raccolta delle uve.
La potenzialità stimata è di circa 400 assunzioni stagionali che avranno una corsia preferenziale se i richiedenti saranno residenti in uno dei comuni della Franciacorta. Il patto per il lavoro. In pratica si andrà a pescare nel bacino dei disoccupati della zona il 10 per cento di tutta la forza lavoro (circa 4 mila unità) necessaria durante il periodo della vendemmia. Le domande – spiega la Coldiretti Brescia – andranno presentate ai comuni o alla Coldiretti entro il 20 luglio, in modo da poter avviare le pratiche di assunzione e la pianificazione dei lavori nei vigneti. Lo stipendio medio per questi operai agricoli stagionali oscillerà fra gli 800 e i 900 euro al mese.
“Vogliamo e possiamo dare al Paese un segnale di solidarietà in un momento di crisi come questo – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia e della Coldiretti bresciana – ed è anche la dimostrazione delle possibilità di fare sistema per il bene comune che può scaturire da una collaborazione sempre più stretta con il mondo agricolo, settore che sta dimostrando più di altri una maggiore resistenza alla difficile congiuntura economica”.
Nel primo trimestre 2013 – spiega la Coldiretti sulla base dei dati Istat – è il solo comparto che fa segnare un aumento del valore aggiunto sia in termini congiunturali (+4,7 per cento) che tendenziali (+0,1 per cento), che è stato peraltro accompagnato nello stesso periodo da un aumento delle assunzioni dello 0,7 per cento, nonostante un calo tendenziale del Pil italiano del 2,4 provocato dalle flessioni nell’industria (-4,1 per cento) e nei servizi (-1,4 per cento).
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