“Fra me e te”, generazioni di donne si raccontano

Tornano gli appuntamenti letterari organizzati dall’associazione culturale “Gruppo Oraõ”. Domenica 14 luglio, alle ore 21, sulla splendida cornice della Terrazza di Palazzo Kursaal, sul lungomare giuliese, si terrà la presentazione del volume “Fra me e te” (et al. Edizioni) delle scrittrici Mariella Gramaglia e Maddalena Vianello. Interverranno alla presentazione lo storico e giornalista Sandro Galantini, […]

Tornano gli appuntamenti letterari organizzati dall’associazione culturale “Gruppo Oraõ”. Domenica 14 luglio, alle ore 21, sulla splendida cornice della Terrazza di Palazzo Kursaal, sul lungomare giuliese, si terrà la presentazione del volume “Fra me e te” (et al. Edizioni) delle scrittrici Mariella Gramaglia e Maddalena Vianello. Interverranno alla presentazione lo storico e giornalista Sandro Galantini, Luca Morricone dell’Università Roma Tre, lo scrittore Mattia Albani. Interviste a cura di Azzurra Marcozzi, giornalista de “Il Messaggero”. Letture dell’attrice Cristina Trifoni. Saranno presenti le autrici Marriella Gramaglia e Maddalena Vianello.

Le autrici, rispettivamente madre e figlia, tracciano, attraverso un dialogo profondo tra due generazioni differenti, i temi femminili più importanti e quelli della loro storia e di quella del loro paese. Tutte e due sposano, con energia e consapevolezza, la “causa femminile”: la Gramaglia, da giornalista e protagonista del movimento delle donne, parlamentare ed assessore del Comune di Roma, cooperante della CGIL in India per la difesa dei diritti delle donne, direttrice di “Noi Donne” e giornalista de “La Stampa”; Maddalena Vianello da studiosa ed organizzatrice culturale, collaborando con l’Istituto Luce per “La Storia Siamo Noi”, ideatrice del progetto “SONIA la meccanica delle donne”. Dal Sessantotto a “Se non ora quando”, da due infanzie molto diverse a una maturità liquida, in costante ricerca, un dialogo appassionato che parla di corpo e di maternità, di fiabe e di femminismo, di violenza e di spiritualità, di lavoro e di futuro. C’è ancora molto da fare ma, se due generazioni possono ragionare in modo così coraggioso, scomodo e insieme felice, vuol dire che qualcosa è cambiato

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