A Bacugno ( RI ), tra sensibilità e cultura popolare, la XXVI edizione del Canto a Braccio

Tra cultura e tradizione popolare si districano tanti sentieri, talvolta impervi, nel corso della vita della gente di montagna che pur di sbarcare il lunario si impegnavano per ore ed ore di lavoro con gli armenti o in altre faticose lavorazioni agresti. Ebbene questa gente dopo una giornata intensa si riuniva nelle cantine dove – […]

Tra cultura e tradizione popolare si districano tanti sentieri, talvolta impervi, nel corso della vita della gente di montagna che pur di sbarcare il lunario si impegnavano per ore ed ore di lavoro con gli armenti o in altre faticose lavorazioni agresti. Ebbene questa gente dopo una giornata intensa si riuniva nelle cantine dove – in compagnia di un buon bicchiere di vino , da sempre dei poeti amico – alcuni quelli più portati, gli estempori cantori, si dilettavano a cantare in ottava rima, gli altri ad ascoltare. Era un modo per sconfiggere la solitudine sofferta, di giorno, a pascolare le greggi sui monti quando l’unica compagnia era il cane ed un libro. I poeti estemporanei sono una limpida dimostrazione di bravura, un grande dono di natura insito in questo genere di persone che con animo nobile e sincero avvicinano la gente alla poesia. L’ arte in tutte le sue articolazioni, prima forma espressiva dell’animo umano, permette a ciascuno di riallinearsi, di rientrare in sintonia con se stessi e con il mondo circostante in un contesto sensibilità. E’ lo strumento più idoneo a garantire l’esternazione del sentimento popolare esprimendo saggezza e condivisione. La poesia a braccio e gli estempori cantori rappresentano, nel vasto panorama culturale italiano, un’arte antica di grande interesse storico, letterario, antropologico. Per mantenerla in auge Bacugno, uno degli ultimi lembi del Lazio reatino,terra di ataviche fatiche e sudori,sacrifici e bontà, patria di tanti poeti estemporanei che si tramandano l’antica tradizione di generazione in generazione, ha organizzata la rassegna interregionale dei poeti estemporanei 2013 giunta alla sua XXVI edizione. Opera del figlio d’arte ed astro nascente di questo genere poetico, Donato De Acutis, figlio di Pietro uno dei più valenti ed apprezzati poeti improvvisatori dell’Alta Valle del Velino ove la vita è passata per migliaia di secoli e continua a scorrere nei suoi aspetti più intimi e problematici. Egli, un giovane pieno di ottimismo e voglia di fare, non si rassegna al lento ma inesorabile declino della poesia a braccio e s’impegna senza risparmio di energie per diffonderla e dargli la massima visibilità. Lo troviamo sempre presente in simposi poetici nostrani e all’estero dove tanti conterranei sono rimasti legati “ all’italica” tradizione. Sabato prossimo, 3 agosto 2013 alle ore 21.00, nel sagrato della chiesa di S. Maria della Neve a Bacugno si terrà la splendida XXVI esibizione canora estemporanea un vero incontro artistico tra poeti del Lazio dell’Abruzzo, della Toscana, rispettivamente: Alessio Runci, Dante Valentini, Paolo Santini, Pietro De Acutis; Emilio Meliani e Niccolino Grassi; Marcello Patrizi e Berardino Perilli. Quest’ultimo, un piccolo uomo dal cuore grande, è un pastore transumante campotostaro dalla battuta sempre pronta, fortemente legato alle tradizioni. Si improvvisa in ottava rima con obbligo di concatenamento e negli intervalli si alternano delle terzine e quartine accompagnate dal melodioso suono dell’organetto e della ciaramella. L’Alta valle del Velino, con il leonessano e la Conca Amatriciana, vanta una lunga e qualificata rappresentanza di estempori Cantori che partendo da Felice Maccaroni giunge ai giorni nostri con ragazzi degni rappresentanti dell’ottava rima. Nel quadro dei festeggiamenti di S. Maria della Neve ci sarà anche un altra toccante manifestazione: il rito del bove che per ben 3 volte si inginocchia alla statua della Vergine. Rivolgo a tutti i lettori di questa rivista, amanti di tale genere poetico, un invito a partecipare; sarà un splendida serata all’insegna dell’emozione, di una grande umanità e del nostro star bene insieme. A tutti i migliori auguri di Buone vacanze. Un’ottava di saluto di Donato De Acutis ed un mio saluto in rima.

Come il Bove alla Vergine Maria
ancor s’inchina mesto e riverente
cosi’ il Poeta torna alla poesia
nei luoghi cari, tra la cara gente.
Ritrova in lor l’antica compagnia
che gli diè tutto e non gli chiese niente
Bacugno canta ancor la Tua cultura
in un “a braccio” che in eterno dura.

Omaggio a Pietro e Donato de Acutis
Arrivai nel suolo bacugnese
Invitato da Pietro e Donato amici cari
Trovai tanta gente gentile e cortese
Cosa anomala in questi tempi avari
Simili sentimenti vivono solo in paese
In città sono estranei e a volte rari
Per questo cari amici son venuto
Da Cabbia a portarvi il mio saluto.

Nando Giammarini

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