Le ultime settimane sono state drammatiche per la Costa Teatina, con immensi roghi che hanno colpito al cuore alcuni dei suoi angoli più belli, mettendo a rischio migliaia di persone. Domenica e Lunedì un vasto incendio ha minacciato i Comuni di Casalbordino e Scerni con un’enorme nube di cenere che è arrivata a chilometri e chilometri dal luogo del rogo. Un incendio di quelle proporzioni non fa pensare ad un incidente o ad una distrazione. E soprattutto non può ri-esplodere in piena notte, violento come appena scoppiato. La staffetta del terrore è proseguita con “Costa di Chieti” a Lanciano,altri due giorni di fuoco e fiamme che hanno devastato un angolo bellissimo e suggestivo, al quale moltissimi hanno legato i ricordi più belli della loro infanzia e adolescenza. Ieri la follia criminale ha completato la sua corsa(per ora!) ad Ortona. Un incendio visibile persino da Pescara(distante decine e decine di chilometri) ha devastato la bellissima Riserva Naturale Regionale Ripari di Giobbe. Una Riserva rimasta in questi anni solo sulla carta, con la classe politica che avrebbe dovuto tutelarla che invece è rimasta inerte, e che solo da poche settimane è tornata proprietà della collettività. Ancor prima di questi ultimi roghi, altri incendi erano avvenuti nei pressi della Riserva di Punta Aderci. Un luogo simbolo della difesa delle bellezze della costa teatina che da decenni è una vera e propria sfida a chi vuol veder trasformare questa terra in un’unica colata di cemento e industrie. Un luogo che ogni anno viene minacciata dai roghi (l’anno scorso furono 7!).
Ho davanti a me le foto dei Ripari devastati, son stato ore e ore a vedere ettari ed ettari di terreno agricolo alla periferia di Casalbordino bruciare. E la mente torna a quanto accaduto negli anni. Due anni fa qualcuno, aizzato da ras locali, cominciò a urlare “bruceremo le riserve”. E a Punta Aderci un incendio doloso (ore dopo il tramonto nulla brucia per autocombustione, e nessuna casualità o fatalità può giustificare tre roghi notevolmente distanti nello stesso istante) esplose in una sera di Settembre.
La scoperta del fuoco fu una delle tappe più importanti della storia dell’umanità. Il degrado sociale, culturale e politico nel quale alcuni pretendono di trascinare la moderna comunità umana l’ha trasformata nel suo rovescio. Oggi il fuoco è sinonimo di terrore, vigliaccheria, criminali senza scrupolo che agiscono nell’ombra e cercano di colpire al cuore la terra dove vivono e chi la abita. Maledetti voi, piromani incendiari, attentatori del futuro di tutta una collettività e -se ne avete – anche dei vostri figli e figlie. Maledetti le vostre mani criminali. E ancor più maledetti coloro che vi ispirano, vi istigano, gli squallidi e sporchi interessi che vi guidano. Possono essere esplosioni nel centro delle nostre città, o incendi negli ambienti naturali, i moventi son sempre gli stessi. Certo c’è la follia umana, la psicosi. Ma sempre più spesso si scrive incendio e si legge racket, speculazione, odio per la propria terra in nome dell’egoismo personale, mafie. Ogni attentato alla bellezza è un attentato ad ognuno di noi. Ogni atto vile e criminale è compiuto contro tutti.Ma non ci dobbiamo arrendere. Ed è inutile indignarsi solo oggi, piangere lacrime amare per poi dimenticare tutto fino al prossimo incendio. I nemici di questa terra son conosciuti, coloro che periodicamente urlano “metteremo fuoco” vengono ascoltati. Non ci si rassegni. Mai. La lotta per dare un futuro migliore alla Costa Teatina deve proseguire,questa terra non può morire, non può essere consegnata ai peggiori istinti e interessi di pochi. La bellezza salverà il mondo. Ma ha bisogno delle nostre gambe e delle nostre mani.
AlessioDi Florio
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