“Sono profondamente amareggiato per quanto ho sentito e letto negli ultimi mesi rispetto a incomprensibili ipotesi di abrogazione per legge del compenso dovuto per il diritto d’autore” – ha dichiarato Gino Paoli, Presidente della SIAE. “Tali ipotesi, di fatto, favorirebbero esclusivamente gli organizzatori e gli esercenti di locali cui la musica dà valore aggiunto, io invece ho il dovere, come Presidente della SIAE, di tutelare i legittimi diritti degli autori e degli editori. Tutti gli autori, infatti, noti o meno, sono dei lavoratori e il lavoro deve essere remunerato. Non devo, non posso e non voglio aderire ad ipotesi demagogiche e strumentali che non vanno nell’interesse della tutela dei diritti di questi lavoratori-artisti. Le Società che si occupano di diritto d’autore nel mondo devono tutelare e valorizzare questo diritto e la SIAE ha questo compito nel nostro Paese da 131 anni. Ho accettato la Presidenza della SIAE perché deve continuare ad essere con ancora maggiore forza un presidio di libertà e di tutela dei nostri diritti. Oggi ricorderemo a Roma con un concerto all’Auditorium di Santa Cecilia un nostro grandissimo autore, il Maestro Armando Trovajoli. Una sua dichiarazione meglio di tante altre esprime il significato del diritto d’autore: E’ la mia libertà. Vivo di diritto d’autore. Sia benedetto il cervello che lo ha inventato. E’ l’unico riparo per un artista. Protegge la creatività. Gli permette di coltivarla, di coltivarsi.”
SIAE, Gino Paoli amareggiato per ipotesi di abrogazione compenso diritto d’autore
“Sono profondamente amareggiato per quanto ho sentito e letto negli ultimi mesi rispetto a incomprensibili ipotesi di abrogazione per legge del compenso dovuto per il diritto d’autore” – ha dichiarato Gino Paoli, Presidente della SIAE. “Tali ipotesi, di fatto, favorirebbero esclusivamente gli organizzatori e gli esercenti di locali cui la musica dà valore aggiunto, io […]
E’ innutile nacondersi dietro belle parole.
La siae, serve solo a danneggiare, i piccoli esecutori dei brani
e riempire le tasche, di quelli che hanno, le redini in mano, della situazione.
A buon intenditore poche parole.