Festival dell’acqua: il confronto c’è stato. Non sufficiente presa di distanze di Di Benedetto

In un articolo apparso sulla stampa, gli organizzatori del festival dell’acqua rispondono alla contestazione dei movimenti per l’acqua bene comune, sostenendo che questi ultimi si sottraggano al confronto. La questione è mal posta: il confronto sulla modalità di gestione pubblica o privata del servizio idrico c’è già stato in occasione dei Referendum del giugno 2011, […]

In un articolo apparso sulla stampa, gli organizzatori del festival dell’acqua rispondono alla contestazione dei movimenti per l’acqua bene comune, sostenendo che questi ultimi si sottraggano al confronto.

La questione è mal posta: il confronto sulla modalità di gestione pubblica o privata del servizio idrico c’è già stato in occasione dei Referendum del giugno 2011, in cui il popolo italiano si è espresso a favore della gestione interamente pubblica, priva di fini di lucro, del servizio idrico.

Nella provincia dell’Aquila il 54% degli aventi diritto votò i quesiti referendari, il 99% si espresse a favore dei sì.

Ora pertanto non si tratta più di discutere o di confrontarsi, bensì di attuare il risultato referendario. Per questo Rifondazione Comunista sostiene in pieno la presa di posizione dei movimenti per l’acqua bene comune, che invitano a disertare la manifestazione.

Il presidente dela Gran Sasso Acqua Di Benedetto fa bene a prendere parzialmente le distanze da Federutility, ricordando che i suoi rappresentanti si opposero ai Referendum, ma questo non è sufficiente a fare chiarezza su un contesto ambiguo.

Francesco Marola

segretario provinciale PRC

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