Il dossier presentato in questi giorni dall’europarlamentare danese della Sinistra Europea Soren Sondergaard sui costi enormi e sulle procedure poco trasparenti nell’assegnazione degli appalti per la ricostruzione della prima fase del post terremoto non ci sorprende. Nelle pagine del dossier Sondergaard si trovano tutte le denunce che noi, insieme a pochi altri, fecemmo nei drammatici giorni in cui veniva stravolto, probabilmente per sempre, l’assetto sociale e urbanistico della città dell’Aquila. L’esautorazione totale delle amministrazioni locali, la gestione militare della popolazione e delle scelte che la riguardavano permise lo spreco di risorse, che nella prima emergenza furono cospicue, e aprì la porta alle infiltrazioni di cui oggi si comincia a parlare. Tutto non avvenne per caso ma fu frutto di una precisa volontà politica del governo Berlusconi e degli allora vertici della Protezione Civile, nel silenzio della Regione Abruzzo. La città, seppure in alcuni settori tentò di opporsi, subì le scelte calate dall’alto. Oggi abbiamo un disperato bisogno di reperire le risorse per ricostruire la città e il cratere sismico quindi crediamo che sia necessario unire le forze politiche e sociali per chiedere al governo Letta i fondi necessari per far partire i cantieri. L’ Europa dei banchieri, su forte sollecitazione dell’Italia, dovrebbe consentire lo sforamento di appena lo 0,3% sul nostro debito pubblico nazionale per togliere ogni ulteriore alibi a chi sta derubricando lo stanziamento dei soldi a questione marginale nelle scelte del Paese. La popolazione è stanca e sfiduciata ma sta alle forze politiche, agli amministratori e alle parti sociali mobilitarsi per uscire dal cono d’ombra nel quale la vicenda aquilana sembra essere caduta. Rifondazione Comunista è pronta come sempre a fare la sua parte.
Goffredo Juchich
Segretario Prc L’Aquila circolo Casamobile
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