Domani, sabato 4 gennaio, alle ore 18, presso l’Aula magna del Gran Sasso Institute a L’Aquila, in via Francesco Crispi, ci sarà la proiezione del film “La prima neve” di Andrea Segre, recentemente presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti. L’evento, promosso da un gruppo di associazioni culturali e di volontariato aquilane, è ad ingresso libero e inserito nel programma di iniziative “L’Aquila sono anch’io”, che culminerà il 6 gennaio con il conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini e bambine che vivono nella nostra città, nati in Italia da genitori stranieri immigrati. Un atto simbolico, che tuttavia richiama il tema dell’integrazione, nel più ampio dibattito della cittadinanza che si fondi sullo ius soli, piuttosto che sull’attuale normativa dello ius sanguinis.
“Un importante momento di riflessione – affermano in una nota le associazioni promotrici – condiviso già da molte città, segno di una sensibilità che nasce dal basso e che coinvolge anzitutto le amministrazioni locali, prime interlocutrici delle istanze dei territori. L’impegno del Comune, delle associazioni di volontariato e dell’intera comunità, adesso, è quello di mettere in atto politiche di accoglienza intelligenti e mirate, che sappiano cogliere negli arrivi di uomini e donne migranti un’opportunità e una ricchezza per i nostri territori, coinvolgendo tutta la città in percorsi di accoglienza e conoscenza reciproca. Noi ci saremo.”
“La prima neve” è un film che mette in evidenza le difficoltà di Dani, fuggito dalla guerra in Libia e arrivato in Italia ospite in un paese del Trentino avvolto da montagne che raccoglieranno dolori e silenzi, evidenziando l’emarginazione del protagonista e le similitudini con i sentimenti di Michele, bambino che ha da poco perso il padre. La prima neve è quella che tutti in valle aspettano. È quella che trasforma i colori, le forme, i contorni. Dani però non ha mai visto la neve. Dani è nato in Togo, ed è arrivato in Italia in fuga dalla guerra in Libia. È ospite di una casa accoglienza a Pergine, paesino nelle montagne del Trentino, ai piedi della Val dei Mocheni. Ha una figlia di un anno, di cui però non riesce a occuparsi. C’è qualcosa che lo blocca. Un dolore profondo.
Dani viene invitato a lavorare nel laboratorio di Pietro, un vecchio falegname e apicoltore della Val dei Mocheni, che vive in un maso di montagna insieme alla nuora Elisa e al nipote Michele, un ragazzino di 10 anni la cui irrequietezza colpisce subito Dani. Il padre di Michele è morto da poco, lasciando un grande vuoto nella vita del ragazzino, che vive con conflitto e tensione il rapporto con la madre e cerca invece supporto e amicizia nello zio Fabio. La neve prima o poi arriverà e non rimane molto tempo per riparare le arnie e raccogliere la legna. Un tempo breve e necessario, che permette a dolori e silenzi di diventare occasioni per capire e conoscere. Un tempo per lasciare che le foglie, gli alberi e i boschi si preparino a cambiare. In quel tempo e in quei boschi, prima della neve, Dani e Michele potranno imparare ad ascoltarsi.
Dopo la proiezione ci sarà l’incontro dibattito con il regista Andrea Segre, che presenterà anche il suo progetto “La prima scuola” per inserire la scuola elementare italiana al centro delle questioni nazionali. Sarà presente anche l’aquilano Alessandro Palmerini, che ha lavorato nel film come microfonista. Questo il cast del film, prodotto da Jolefilm con Rai Cinema, con il contributo del Mibac: Anita Caprioli, Jean-Christophe Folly, Matteo Marchel, Giuseppe Battiston, Peter Mitterrutzner, Paolo Pierobon. Regia, soggetto e sceneggiatura (Andrea Segre); Fotografia (Luca Bigazzi); Scenografia (Leonardo Scarpa); Montaggio (Sara Zavarise); Suono in presa diretta (Alessandro Zanon); Musiche originali (Piccola Bottega Baltazar); Costumi (Silvia Nebiolo); Aiuto regia (Cinzia Castania); Organizzazione generale (Nicola Rosada).
Andrea Segre, 37 anni, è un regista molto attento al tema delle migrazioni. Ha realizzato finora 16 documentari e due film, “Io sono Li” e appunto “La prima neve”. Il suo primo documentario “Lo sterminio dei popoli zingari”, è datato 1998; da allora ha lavorato sempre a opere sulla marginalità di etnie, popoli e culture, in particolare l’Albania (Ka Drita?, A metà – storie tra Italia e Albania, L’Albania è Donna) e l’Africa (Dio era un musicista). Nel 2012 ha vinto il Premio “Franco Cristaldi” per il miglior film con “Io sono Li” e il Premio “Vittorio De Seta” per il miglior documentario con “Mare chiuso”. Oltre all’attività di regista, Andrea Segre insegna Sociologia della Comunicazione all’Università di Bologna, esperto di analisi etnografica della produzione video e di pratiche e teorie di comunicazione sociale, in particolare nell’ambito della solidarietà internazionale.
Goffredo Palmerini
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