Sociale, conclusa la V edizione di Virtus agendae

Una giornata dedicata alla cultura e all’inclusione sociale, quella che conclude la quinta edizione di Virtutes agendae, il convegno-manifestazione del Modavi sull’inclusione sociale. In mattinata l’incontro “L’officina delle muse: includere un’arte”, che ha segnato l’ultima tappa italiana del progetto europeo “Caravan. Artists on the road”, ha visto la partecipazione di Massimo Lapucci (Fondazione CRT), Alessandro Pontremoli […]

virtusUna giornata dedicata alla cultura e all’inclusione sociale, quella che conclude la quinta edizione di Virtutes agendae, il convegno-manifestazione del Modavi sull’inclusione sociale. In mattinata l’incontro “L’officina delle muse: includere un’arte”, che ha segnato l’ultima tappa italiana del progetto europeo “Caravan. Artists on the road”, ha visto la partecipazione di Massimo Lapucci (Fondazione CRT), Alessandro Pontremoli (Università di Torino), Carlo Lingua (direttore progetto “Caravan”), Claudio Strinati (storico dell’arte), Renato Farina (scrittore). La conferenza è stata aperta da un filmato che ha testimoniato il grande lavoro del progetto di teatro sociale di comunità finalizzato alla rinascita dalla crisi, in luoghi dove il disagio sociale è forte come il campo rom di Siviglia. Tutti i presenti si sono trovati d’accordo nel considerare la produzione artistica come espressione della personalità e quindi, necessariamente, capace di creare legami sociali.

Nel pomeriggio “Inclusione sociale: la moneta di un’Europa per tutti” a cui hanno preso parte Marco Scurria (Ppe), Antonio Guidi (neuropsichiatra infantile) e Pietro Barbieri (Forum terzo settore). Quest’ultimo, in particolare, ha sottolineato l’importanza e la sicurezza di “investire sullo sviluppo delle associazioni perché, anche in caso di crisi, ci sarà sempre qualcuno pronto a risollevarle e non saranno mai soggette a delocalizzazione”. “Non credo che il Terzo Settore sia referenziale – ha aggiunto Barbieri – ce lo dicono i dati e lo dimostra l’impegno quotidiano di milioni di persone. E’ la pubblica amministrazione che non riconosce al Terzo Settore il ruolo sancito dall’art. 118 della Costituzione”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *