In relazione alla sigla dell’accordo per il rinnovo del CCNL di settore da parte delle sole associazioni del turismo all’aria aperta e degli alberghi, ma non da FIPE per i 250 mila pubblici esercizi e da FIAVET per le agenzie di viaggio Lino Stoppani, presidente di FIPE–Confcommercio, ha dichiarato: “L’interruzione delle trattative per il rinnovo del CCNL e il successivo recesso, comunicato alle OO.SS., a decorrere dal prossimo primo maggio sono il segno dello stato di sofferenza che le nostre imprese vivono da oltre tre anni. La crisi ha cancellato 27.000 tra bar, ristoranti, pub e discoteche per effetto di una significativa riduzione dei ricavi ma anche per la crescita di un abusivismo commerciale che ha raggiunto oramai la cifra record di 5 miliardi di euro. In queste condizioni solo un contratto all’altezza d ella gravità del momento può essere sottoscritto e applicato dalle imprese che rappresentiamo”.
FIPE- Confcommercio chiede interventi ben più incisivi sugli istituti contrattuali che generano retribuzione in assenza di ore lavorate e che influiscono su produttività e redditività delle imprese.
“Solo così – conclude Stoppani – riteniamo possibile impegnare le imprese associate al rispetto di obblighi contrattuali che riguardano oltre 680.000 lavoratori pari al 70% dell’occupazione dipendente dell’intero settore turistico”.
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