Il Giorno della Memoria, celebrato per la quattordicesima volta oggi 27 gennaio 2014, è stato istituito con legge dello Stato 211/2000 per non dimenticare la Shoah e le altre vittime dei crimini nazisti, affinché quanto avvenuto non si ripeta mai più, per nessun popolo, in nessun tempo ed in nessun luogo. Diceva Carlo Levi uno degli scrittori sopravvissuto all’inferno del campo di concentramento di Auschwitz che ne ha vissuto tutte le atrocità : “ Se capire è impossibile conoscere è necessario”. Partendo dalla conoscenza, dal ricordo della memoria dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni i sentimenti di educazione, rispetto e dignità delle persone consci del fatto che sebbene possa essere diverso il colore della pelle nelle vene di ogni essere umano scorre sangue dello stesso colore e tutti camminiamo su questa terra incontro al destino. A questo proposito ricordava un grande Presidente della Repubblica, che aveva conosciuta da dirigente Partigiano la fame e la disumanità del carcere del regime fascista, Sandro Pertini, alla cui memoria mi inchino con rispetto ed emozione, nel discorso di seduta comune della Camera e del Senato del 1978: “ Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire.” I tempi, i fatti ed i luoghi sono, e saranno per sempre,i soggetti immortali che raccontano il passato coniugandolo al presente. Essi lo rappresentano con una voce, silente o con toni strepitosi,che può distruggere o ricostruire avvicinando, talvolta, gli eventi in un incontro senza fine. A volte pensieri flebili o fiumi di parole non sono sufficienti a raccontare e ricordare ma sono le uniche possibilità di difesa contro un dolore assordante e disumano che ancora si prova al ricordo di quella povera gente sterminata nei modi più crudeli nell’inferno dei campi di concentramento di Auschwitz dalla barbarie nazi – fascista. Erano circa sei milioni di ebrei, zingari , omosessuali, disabili, donne e bambini. Necessario quindi l’ausilio della memoria una testimonianza che passa di generazione in generazione : lo scrigno prezioso di ogni popolo che non va mai trascurata anzi deve rimanere viva, condivisa, riconosciuta fino a diventare storia. Il nostro paese, stringendosi intorno al ricordo delle vittime della Shoah,si appresta a ricordare, oggi con la giornata della memoria, quel 27 gennaio di 69 anni fa quando l’armata rossa liberò il luogo in cui la ferocia umana si espresse nel modo più cruento. Ciò affinchè il mondo tenga gli occhi ben aperti su un dramma senza tempo e trasmetta una coscienza storica alle nuove generazioni. In tempi di negazionismo, come gli attuali,la memoria è emergenza quotidiana necessità civile di cui si ha sempre bisogno per contrastare il deleterio obiettivo della mancanza dei valori di tolleranza, rispetto e solidarietà umana da trasmettere alle future generazioni. Di qui l’importanza del ricordo unico modo per abbattere l’indifferenza elemento basilare di ogni scellerata emarginazione e discriminazione. Il Comune dell’Aquila ha organizzato alcune manifestazioni per il giorno della Memoria: Un incontro dibattito con gli alunni, dell’Istituto Mazzini – Patini, in collaborazione con l’Anpi, proprio per discutere del significato della “Giornata della memoria”, alle 10.30 presso la sala conferenze della Scuola Media Patini, in via Antica Arischia. Alle ore 18, è in programma un secondo evento patrocinato dal Comune, a cura dell’Università degli Studi dell’Aquila. Si tratta del concerto commemorativo “Dal profondo dell’Inferno”, dell’Officina Musicale, diretta dal Maestro Orazio Tuccella, che si terrà presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Umane in viale Nizza. In questo giorno della memoria il mio pensiero vola anche ai nove giovani Martiri aquilani trucidati dai nazisti, ai 17 Martiri onnesi, alle vittime innocenti del terremoto,ai Caduti del Lavoro e delle missioni di pace. Penso inoltre, con affetto e commozione a due nostri conterranei, scomparsi non molto tempo fa,ex parlamentari che tanto si erano impegnati in difesa della gente e della terra abruzzese: Vittorio Giorgi e Alvaro Jovannitti. Costoro ricoprirono rispettivamente i ruoli di coordinatore dell’ANPI ( Associazione nazionale partigiani ) dell’Alta Valle dell’Aterno e di Segretario provinciale della medesima organizzazione.
Nando Giammarini
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