Eutanasia. Fondazione ANT dice NO

In questi giorni fa discutere la legge belga che ha esteso ai bambini la pratica dell’eutanasia. La Fondazione ANT, che quotidianamente assiste gratuitamente a domicilio 4.000 malati oncologici in 9 regioni d’Italia, da trentasei anni ribadisce il suo NO all’eutanasia, così come a ogni forma di accanimento terapeutico. E questo vale per ogni ammalato, adulto […]

eutanasiaTIn questi giorni fa discutere la legge belga che ha esteso ai bambini la pratica dell’eutanasia. La Fondazione ANT, che quotidianamente assiste gratuitamente a domicilio 4.000 malati oncologici in 9 regioni d’Italia, da trentasei anni ribadisce il suo NO all’eutanasia, così come a ogni forma di accanimento terapeutico. E questo vale per ogni ammalato, adulto o bambino che sia.

“Quella belga è una legge che fa riflettere e scuote le coscienze – afferma il Professor Franco Pannuti, fondatore di ANT. In realtà, il fatto stesso che esista una legge e che dunque sia lo Stato a pronunciarsi sull’argomento, è abbastanza discutibile. Sull’eutanasia, noi di ANT – prosegue Pannuti – abbiamo più volte avuto modo di esprimere la nostra opinione. E crediamo, con un certo ‘diritto’, dal momento che abbiamo già assistito circa 100.000 Sofferenti di tumore e ne assistiamo 4.000 ogni giorno, a domicilio e gratuitamente. La nostra posizione è chiara: siamo contrari all’eutanasia e all’accanimento terapeutico. Nella cura del malato, ANT si ispira ad un principio imprescindibile, quello dell’Eubiosia – dal greco antico ‘buona vita’ – intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, dal primo fino all’ultimo respiro”.

Eubiosia è un diritto fondamentale di ogni essere umano, dal momento del concepimento sino alla morte. E’ quanto viene ribadito anche nel Giuramento di Ippocrate. “Non abbiamo bisogno di leggi – conclude Pannuti – e fino a quando la Sanità Pubblica non verrà riaffidata totalmente alla coscienza di medici che hanno il coraggio di ricordarsi quotidianamente del giuramento ippocratico, difficilmente potremo pensare di risolvere anche i tanti problemi, apparentemente più importanti, connessi con l’eutanasia”.

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