Tre negozi su dieci, nelle principali vie delle città, promettono svendite di fine stagione, con settimane di anticipo. «Solo per questo mese, compri un jeans e l’altro è gratis». «Contro la crisi la grande vendita: un paio di sandali 20 euro, ma due paia li paghi 30». Il via è ufficiale è fissato per il 3 luglio. Ma basta passeggiare sui marciapiedi di via Torino o su quelli di corso Buenos Aires a Milano per accorgersi che gli sconti sono già iniziati, anche se sottovoce. La parola «saldi» non compare mai per non incappare nella multa dell’Annonaria. «La normativa sui saldi è un colabrodo. È il tempo di aprire una stagione legislativa che liberalizzi realmente e progressivamente il mercato», dicono le associazioni in difesa dei consumatori, prima fra tutti Adiconsum.
Certo è, che il commercio è uno dei settori più martoriati dalla crisi. Ai portafogli sgonfi dei clienti va poi aggiunta la mezza stagione che quest’anno è stata inesistente. I magazzini infatti, sono pieni di
merce non venduta. Così, «a mali estremi, estremi rimedi ». «La speranza è quella di salvare i conti, perché è stata una stagione nera». Mauro Toffetti, presidente di Confesercenti, vede in questi saldi, che partiranno in via ufficiale il prossimo 3 luglio, l’ultima chance per salvare un settore decisamente in crisi. La speranza è che si ripeta il trend dei primi dieci giorni di saldi invernali subito dopo le vacanze natalizie. I commercianti avevano registrato un aumento del 20% delle vendite di abbigliamento rispetto all’anno precedente.
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