Sono arrivati in duemila, nelle ultime 36 ore. E ancora una volta, è emergenza: i centri di prima accoglienza sono al completo e per quanti sforzi si facciano la situazione rischia di sfuggire di mano. Nel centro di Pozzallo, provincia di Ragusa, non c’è più posto; ad Augusta, provincia di Siracusa, sono già in troppi, perfino al Cara di Mineo – struttura dedicata ai richiedenti asilo – la situazione è difficile, e le polemiche fra il presidente della regione Rosario Crocetto e il sindaco della cittadina Anna Aloisi segnalano che fra le istituzioni il coordinamento e l’intesa non sono propriamente scontati. Dall’aeroporto di Comiso partono aerei verso il nord, per portare altrove gli ospiti di alcune strutture e liberare posti per i nuovi arrivi, ma i numeri (300 quelli che hanno preso il volo nella giornata di ieri) non garantiscono affatto la risoluzione di tutti i problemi.
Le condizioni meteo nel mare fra l’Africa e la Sicilia, in queste ore, sono primaverili e, come un’equazione matematica, ciò fa aumentare il numero delle partenze. Nell’ambito di Mare Nostrum, le navi della Guardia costiera e della Marina militare impegnate nel canale di Sicilia hanno soccorso numerose imbarcazioni. Circa mille i migranti soccorsi dalla nave San Giorgio (con l’appoggio di due rimorchiatori civili) e portati ad Augusta (Siracusa), circa 400 quelli trasportati sul pattugliatore Cassiopea a Porto Empedocle (Agrigento), ancora 400 quelli che la nave Urania ha scortato fino a Pozzallo (Ragusa). Arrivano da paesi dell’Africa sub sahariana, ci sono molti eritrei, ma si segnalano presenze anche dal Pakistan o dal Bangladesh: presenti poi anche numerosi siriani, perlopiù intenzionati a raggiungere altri paesi d’Europa. Fra i nuovi arrivati ci sono centinaia di donne e di minori, e si contano anche alcune decine di neonati e alcune donne in gravidanza. A Pozzallo due uomini, un tunisino e un marocchino, sono stati arrestati, accusati di essere gli scafisti che hanno organizzato il viaggio.
Per accogliere i migranti, anche quelli che non richiedono asilo politico, il presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, aveva proposto di utilizzare il Cara di Mineo (Catania), ipotesi contrastata immediatamente dal sindaco della cittadina, Anna Aloisi, per la quale è sbagliata l’ipotesi di utilizzare un Centro per richiedenti asilo alla stregua di un centro di accoglienza temporanea: “Il Cara di Mineo – ha detto – deve essere un Centro di accoglienza per richiedenti asilo e non subire trasformazioni dettate dell’emergenza”. Ma poi ha alzato i toni, parlando di “strumentalizzazione politica ispirata dall’estremismo” e sottolineando come l’ipotesi arrivasse “proprio in coincidenza con l’avvio della campagna elettorale per le Europee e la prossima pubblicazione del bando di gara per la gestione del centro”. Parole poco apprezzate da Crocetta: “La solidarietà nei confronti dei migranti è un dovere che hanno lo Stato, la Regione e anche i Comuni, senza allarmismi. Se ci sono problemi i sindaci sanno come contattarmi per tentare di risolverli”. Polemiche a parte, la difficoltà dei comuni che ospitano centri di accoglienza è evidente: i cittadini, e i sindaci, rimproverano soprattutto il fatto che si continui ad agire in stato di emergenza, senza che vengano individuate soluzioni significative.
Sbarchi Sicilia, arrivano in duemila nelle ultime 36 ore
Sono arrivati in duemila, nelle ultime 36 ore. E ancora una volta, è emergenza: i centri di prima accoglienza sono al completo e per quanti sforzi si facciano la situazione rischia di sfuggire di mano. Nel centro di Pozzallo, provincia di Ragusa, non c’è più posto; ad Augusta, provincia di Siracusa, sono già in troppi, […]
Lascia un commento