PA: Chiodi, parlare di riforma è ridicolo…

Gianni Chiodi, consigliere regionale di Forza Italia, in merito alla riforma della pubblica amministrazione regionale che ha avuto il via libera in aula nei giorni scorsi, afferma: “E’ veramente ridicolo spacciare la legge approvata in consiglio giovedi’ come una riforma della pubblica amministrazione, anzi come dice D’Alfonso come la riforma “salvifica” del personale. Si tratta […]

chiodi (1)Gianni Chiodi, consigliere regionale di Forza Italia, in merito alla riforma della pubblica amministrazione regionale che ha avuto il via libera in aula nei giorni scorsi, afferma: “E’ veramente ridicolo spacciare la legge approvata in consiglio giovedi’ come una riforma della pubblica amministrazione, anzi come dice D’Alfonso come la riforma “salvifica” del personale. Si tratta esclusivamente della nomina di un direttore generale, della riduzione dei direttori regionali per effetto della riduzione degli assessori e della possibilita’ di nomina di commissari, con soli poteri di indirizzo e controllo.  Solo dei ‘promoter del nulla’ – incalza Chiodi – possono spacciare questa norma come il cambiamento della filosofia e dell’impostazione culturale di una regione come l’ha definita D’Alfonso o come la rivoluzione della pubblica amministrazione come l’ha definita Camillo D’Alessandro. L’eccesso di burocrazia non si risolve di certo con l’introduzione di altri burocrati, ma attraverso la semplificazione normativa, la delegificazione, la rottura del perverso connubio tra classe politica e burocratica, la digitalizzazione di tutti i processi e la dematerializzazione che abbiamo gia’ deliberato nella scorsa legislatura. Insomma – osserva Chiodi – siamo di fronte ad una rappresentazione esteriore di tipo artistico ma priva di sostanza, d’altronde come tutte le ‘premure’ annunciate per gli abruzzesi, in perfetto stile di questa maggioranza che ha difficolta’ a collegare alle parole i fatti”. “Devo comunque riconoscere il buon lavoro che abbiamo portato avanti con l’opposizione – prosegue Chiodi – con cui abbiamo sventato le norme che introducevano la progressione verticale dei dipendenti senza concorso e l’aumento del numero dei dirigenti regionali. Per ora, queste cambiali elettorali non potranno essere incassate. Abbiamo inoltre obbligato la maggioranza – prosegue – ad introdurre un tetto al compenso del nuovo direttore generale e anche la figura del cosiddetto ‘commissario realizzatore’ andra’ disciplinata da una legge obiettivo regionale che approveremo nei prossimi mesi e sara’ una figura assai diversa rispetto a quella prospettata da D’Alfonso”.

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