Banche, Guidesi (Lega Nord): quali intenzioni del MEF su rimborso Monti bond?

Il deputato Guido Guidesi della Lega Nord ha presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’economia e delle finanze per sapere  quali siano le intenzioni del Ministro interrogato circa le azioni che il dipartimento del tesoro intraprenderà sulla questione del rimborso dei Monti bond, tenendo conto della necessità di non far ricadere ulteriormente le conseguenze […]

Monti bond,Il deputato Guido Guidesi della Lega Nord ha presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’economia e delle finanze per sapere  quali siano le intenzioni del Ministro interrogato circa le azioni che il dipartimento del tesoro intraprenderà sulla questione del rimborso dei Monti bond, tenendo conto della necessità di non far ricadere ulteriormente le conseguenze di una poco avveduta gestione finanziaria sugli azionisti, sopratutto di piccole dimensioni, e sui clienti dell’istituto in generale.

Si legge testualmente nell’interrogazione che secondo quanto contenuto nelle pubblicazioni degli stress test sui principali istituti di credito europei effettuati della BCE che ha messo sotto esame la solidità patrimoniale delle maggiori banche europee, si rende al più presto necessario rafforzare gli attivi di bilancio del Monte dei Paschi di Siena e del gruppo Genovese Carige, per un valore complessivo di 2,9 miliardi;
la BCE, infatti, ha concesso 15 giorni di tempo ad entrambi gli istituti per presentare un piano di rientro da mette in atto entro i prossimi 9 mesi: Banca Carige ha già firmato un accordo con Apollo Management Holdings per la cessione delle assicurazioni Carige che porterà nelle casse del banco genovese 310 milioni, su un totale di ammanco di 814 milioni, mentre la Banca senese ha tempo fino al 10 novembre per presentare alla Banca centrale europea un piano per il rientro dello shortfall di 2,1 miliardi, al lordo del recente aumento di capitale di 5 miliardi che ha già colpito gli azionisti della banca;
ad oggi, si prospettano diverse possibili strade di intervento per il piano di rientro, secondo una strategia in due fasi, messa a punto insieme ai due advisor Ubs e Citigroup: da un lato, le azioni sul breve periodo per il rientro dei 2,1 miliardi, dall’altro, il monitoraggio del mercato europeo e internazionale del credito al fine di comprendere se ci siano le premesse per un’aggregazione;
una delle ipotesi, avanzate da alcune case di affari, potrebbe essere un ulteriore aumento di capitale, che sarebbe quindi il quarto dal 2008, poiché le analisi economiche stimano che la cessione della quota nella joint venture assicurativa potrebbe garantire un contributo di soli 280 milioni, che sarebbe, quindi, insufficiente;
la seconda ipotesi, molto probabile secondo gli organi di stampa economici che riportano indiscrezioni sulle possibili consultazioni avviate dagli advisor per sondare la disponibilità di grandi gruppi finanziari ad un’eventuale aggregazione, è invece una fusione-salvataggio con un partner italiano o straniero;
ma la misura a brevissimo termine da poter presentare alla deadline europea a Francoforte sembrerebbe venire proprio dal Ministero dell’economia e della finanze, il cui Dipartimento del Tesoro avrebbe aperto alla possibilità di un rinvio del rimborso dei Monti bond: il Sole 24 Ore dà infatti notizia che il vertice di Mps, guidato dal presidente Alessandro Profumo, si sarebbe immediatamente recato al Ministero dell’economia e delle finanze, all’indomani della vertiginosa caduta in borsa dovuta alla pubblicazione dei risultati degli stress test, che ha visto la banca perdere il 21,5 per cento e bruciare in un giorno un miliardo di capitale;
il nodo centrale del confronto sarebbe stato proprio il piano di recupero Mps da seguire nei prossimi mesi e, secondo quanto si apprende, al vertice Ministero dell’economia e delle finanze si sarebbe approfondito in particolare il tema dei Monti bond;
come noto, il Monte dei Paschi oltre due anni fa ha incassato bond per circa 4 miliardi, di cui ne sono stati restituiti solo 3, a inizio luglio di quest’anno, grazie all’ultimo aumento di capitale: l’ipotesi che venga rimborsato entro il 2016, cioè nel triennio preso in esame dagli stress test, ha contribuito per 760 milioni a creare lo shortfall di capitale stigmatizzato dalla Bce;
conseguentemente, al vertice, si sarebbero esaminate le possibilità alternative, cioè il mantenimento in essere del prestito obbligazionario oppure la conversione in azioni;
il direttore Ministero dell’economia e delle finanze con delega alle banche, Alessandro Rivera, ha dichiarato a Reuters che il Ministero non si opporrà alla richiesta da parte della Banca senese di ritardare il rimborso dell’aiuto di Stato, secondo quanto stabilito nella clausola contrattuale che disciplina questa possibilità;
lo stesso Davide Serra, il fondatore del fondo Algebris, ha chiesto pubblicamente conto ad importanti esponenti della passata dirigenza del Partito democratico, oggi contrari alla speculazione finanziaria ad alto rischio, della disastrosa situazione del Monte dei Paschi di Siena, facendo riferimento a personali responsabilità politiche nell’ammanco di 7 miliardi della Banca senese;
appaiono all’interrogante chiare le responsabilità nella gestione finanziaria del Monte dei Paschi di Siena che ha portato l’istituto bancario, prima, sull’orlo del fallimento, evitato solo grazie all’intervento statale nella ricapitalizzazione, ed ora ad un ulteriore agevolazione grazie ad un differimento del dovuto rimborso.

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