S’inaugura sabato 17 luglio, alle ore 17, il Concorso Internazionale “Il Bosco Stregato” con i suoi Ex Libris, ma non solo. Torna infatti al Castello di Roddi, approfittando di una pausa dei lavori di restauro, dove saranno esposte anche opere del pittore francese Albert Pierre Sorot, poco conosciuto in Italia ma molto apprezzato in Francia ed Inghilterra, e immagini delle Langhe del fotografo Roberto Sacco. L’esposizione rimarrà aperta fino al 16 agosto e gode del patrocinio delle Regioni Abruzzo e Piemonte, della Provincia di Cuneo, dell’Istituto Culturale Ceco, dell’Associazione Italiana Musei e della Famiglia Abruzzese e Molisana di Piemonte e Valle d’Aosta.Dopo la mostra italo-turca del 2008 che comprendeva Ex libris che arrivavano per la prima volta in Italia, stavolta la proposta è una mostra sull’esoterismo con le meravigliose incisioni di Michel Fingesten, Josef Vachal, Konupeck e tanti altri. È un lavoro a più mani voluto dagli Eredi di Remo Palmirani e Roberto Turlà con la collaborazione del Museo “Prague Drit”, patrocinata dall’Istituto Culturale della Repubblica Ceca.
Perché “Solstizio d’Estate”, associazione culturale di Bosia (Cuneo), si dedica alle favole, alla mitologia e alla magia? Semplicemente perché non possiamo permetterci di perdere un’occasione straordinaria per aprire uno spiraglio sui pensieri più riposti dell’umanità. Miti, leggende e magia sono infatti una creazione umana universale; sono nati in epoche e luoghi diversi, come spiegazione dei problemi con cui l’uomo si è misurato e che trascendono dalla nostra capacità di capire: il fine della vita, la sventura, il successo, la crudeltà, l’amore che a volte va oltre la vita e la speranza in un mondo migliore.
Con la nascita della filosofia e, più recentemente, del pensiero scientifico, l’approccio mitologico della realtà ha perso valore. La ricchezza mitologica fa pensare che la sua fonte umana risieda nella psiche; affermazioni univoche non ce ne sono. In ogni uomo coesistono un inconscio personale e un inconscio collettivo; il primo si compone dei saperi dell’esperienza di ciascuno di noi, mentre il secondo è depositario dell’eredità di tutta l’umanità. Per questo, se i bisogni fondamentali sono gli stessi, talvolta miti, leggende e favole sono molto spesso simili, perché devono rispondere ad un unico quesito: la complessità della vita.
Quando abbiamo pensato alla realizzazione di un catalogo sulla magia non ci è venuto in mente di addentrarci nella magia nera e nell’ambiente che vi ruota intorno, ma se il pensiero vi è andato, istintivamente abbiamo poi subito scartato l’idea e abbiamo circoscritto il nostro lavoro ai contenuti filosofici dell’esoterismo, dell’occultismo, delle scienze magiche in generale e in modo particolare ci siamo soffermati sulla magia come arte e soprattutto sull’arte come magia.
Il nostro catalogo comprende alcuni artisti, ormai scomparsi, autori di pregevoli soluzioni figurative, contrassegnate talvolta da suggestive ambientazioni, ma che sempre comunicano messaggi che spesso hanno un grande impatto sociale. Gli artisti in quanto tali non spiegano il significato di ciò che realizzano, spesso i simboli, le metafore, le allegorie, perfino le sigle o le abbreviazioni sono rimandi chiari soltanto per coloro che appartengono, conoscono o hanno una qualche familiarità con il mondo delle scienze magiche, della Massoneria, dell’occultismo, dell’esoterismo. L’artista in quanto mago, deve avere un’iniziazione non solo tecnica, ma per così dire religiosa, mistica e filosofica.
L’ occultismo nacque non in opposizione alla scientificità, ma piuttosto in relazione dialettica. Per i grandi maghi del XIX Secolo la magia era un’altra scienza, quella più elevata. Non è un caso allora che la definizione “scienze occulte” sia nata in questo periodo. Per quanto riguarda gli Eredi Palmirani, va sottolineato che la magia era una delle tante passioni di Remo Palmirani, grande collezionista e amante degli Ex Libris e dell’arte. Il suo entusiasmo e il suo essere instancabile nello studio e nel collezionare ha appassionato anche i figli al lavoro e alla ricerca nei suoi archivi. Gli eredi, volendone onorare la memoria, ritengono di dover continuare nella sua passione che comprende 44 mila opere, scegliendone alcune da proporre alla mostra nel castello di Roddi.
Tornando alle opere esposte si va da Michel Fingesten, che è uno dei maggiori incisori di Ex Libris con una storia umana molto toccante di internato nei lager; approdando in quello di San Benedetto del Tronto, dove poté esprimere tutta la sua arte incisoria. Si continua con Josef Vachal della Repubblica Ceca e tanti altri.
L’inaugurazione sarà allietata dalla musica del maestro Paolo Paglia che presenterà anche il libro “Ombra mai fu. Qualche aspetto di musica barocca”. La stuzzicante cucina dello chef Danilo Lorusso de La Crota concluderà la serata al castello.
La mostra si sposterà poi a Pescara, sotto la regia dell’Associazione Abruzzese e Molisana in Piemonte e Valle d’Aosta, per mantenere viva l’attenzione sull’Abruzzo.
Dice Carlo Di Giambattista, presidente della Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte e Valle d’Aosta, parafrasando Ignazio Silone:”Il dopo terremoto è peggio del terremoto stesso” e continua “Bisogna lavorare su due fronti, uno riguarda gli abruzzesi e molisani che devono acquisire una maggiore considerazione delle potenzialità della nostra Terra, l’altro concerne il recupero dell’Aquila che è ancora molto lungo per farla smettere di essere la città che non c’è e farla tornare a vivere”.
Tommaso Lo Russo
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