Tutti sindacati medici concordano sul fatto che “il governo e il Parlamento hanno dimostrato di non avere alcun interesse per la salute dei cittadini italiani e per i professionisti chiamati a tutelarla, perseguendo un progressivo impoverimento del servizio pubblico, destinato ad un ruolo residuale, povero per i poveri” L’adesione allo sciopero nazionale dei medici ospedalieri, indetto per oggi 19 luglio, è stata del 75% con positivo riscontro anche per la manifestazione che si è svolta a Piazza Montecitorio (vedi video su: http://www.adnkronos.com/IGN/Mediacenter/Video_News/A-Roma-la-protesta-medici-contro-manovra_704649516.html) , con diverse centinaia di medici che protestavano armati di bandiere, fischietti e vuvuzulas, che sono stati ricevuti dall’ufficio di presidenza della Camera. Tra i medici in protesta contro la manovra economica messa a punto dal Governo e da loro ritenuta “iniqua”, c’era anche il senatore Pd Ignazio Marino con tanto di camice bianco. “Siamo costretti – avevano sottolineano le organizzazioni sindacali nei giorni scorsi – a ricorrere allo sciopero di fronte a scelte di politica sanitaria che manifestano indifferenza rispetto al valore del lavoro che i professionisti della sanità sono chiamati a svolgere in condizioni sempre più difficili”. “La carenza di 30 mila medici nei prossimi 4 anni e il licenziamento della metà dei precari impegnati in attività fondamentali a partire dal pronto soccorso si rifletterà in una caduta qualitativa e quantitativa delle prestazioni erogate, con le liste di attesa destinate a misurarsi in semestri”, avevano aggiunto. Le rassicurazioni, seppur autorevoli, del ministro della Salute Ferruccio Fazio ai medici non bastano. Per questo chiedono che venga messo per iscritto, nel testo della manovra, il ‘no’ al blocco del turnover per i professionisti della sanità. Per i sindacati, infatti, il blocco del turnover porterà alla mancata sostituzione nel prossimi 4 anni di 30 mila medici, in uscita perché in pensione o precari. Con gravi ripercussioni sui servizi offerti ai cittadini. Le rassicurazioni del ministro Fazio, che nei giorni scorsi ha più volte ribadito che “la sanità è esclusa del blocco del turnover “, ai medici non sembrano sufficienti. “Le parole del ministro non ci bastano”, gridano in coro. “Lo vogliamo leggere per iscritto sul testo della manovra”. Per i medici, il blocco del turnover metterebbe a rischio l’assistenza ai cittadini. “Porterà – spiega il segretario generale della Fp Cgil medici, Massimo Cozza – a un calo delle prestazioni, di almeno il 20%. Con il conseguente aumento delle liste d’attesa e un ulteriore sovraffollamento nei pronto soccorso, se si considera che una parte consistente dei 12 mila medici precari, che non verranno confermati, lavora proprio nei reparti di emergenza”.
Carlo Di Stanislao
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