Scorre lenta la vita alla casa di riposo “Casa Serena” di Fontecchio, in provincia dell’Aquila. Gli anziani ospiti, molti dei quali afflitti da disabilità mentale e fisica, trascorrono le loro giornate quasi nell’inconsapevolezza del tempo che passa. Soli, o abbandonati dalle famiglie che li hanno affidati alle cure della struttura per alleggerirsi le spalle da un peso che non potevano, oppure non volevano sopportare. Nei loro volti, si scorge, celato dietro ai sorrisi, oppure nascosto da un’apparente inespressività, un passato troppo spesso crudele, fatto di povertà, sofferenza e, qualche volta, maltrattamenti. Esperienze di grande dolore, spesso inferto loro da quelle persone che avrebbero dovuto proteggerli, nel momento di massima fragilità.
Ad alleviare la sofferenza degli ospiti e ricordar loro che essere anziani non significa soltanto solitudine e debolezza, ci sono la sociologa Margherita Paglino e tutto lo staff del progetto “Quarto Tempo”, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila. Un’iniziativa di grande rilevanza sociale, che con l’ausilio della musicoterapia, dell’arte e della psicologia, vuole ridare un senso alla vita degli ospiti di “Casa Serena”, coinvolgendoli in una moltitudine di attività, che vanno dalla musica, alla pittura, alla piccola manifattura, fino ad arrivare all’organizzazione di brevi viaggi, in grado di far riscoprire agli anziani, luoghi, come ad esempio il mare, magari conosciuti fugacemente decenni prima e da allora dimenticati. Grazie all’aiuto professionale e umano di queste persone, gli ospiti della casa di riposo hanno riscoperto che sognare è possibile anche mentre ci sia avvia sul viale del tramonto, dentro un tunnel di parvente immobilità. “Qui alla casa di riposo si riposa davvero”, racconta Antonio emozionato. “Si sta bene, quasi come una famiglia vera”.
Luca Marrelli
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