Grande esodo e nuovo codice

Domani inizia il grande esodo estivo, con bollino nero il 31 luglio ed il 1° agosto ed un’altra tornata di arresto il 7 e 8 agosto successivi. Per contrastare gli effetti e le conseguenze del grande traffico, l’Anas ha presentato il proprio piano “Parti con il piede giusto”, che prevede più informazione e mezzi per […]

Domani inizia il grande esodo estivo, con bollino nero il 31 luglio ed il 1° agosto ed un’altra tornata di arresto il 7 e 8 agosto successivi. Per contrastare gli effetti e le conseguenze del grande traffico, l’Anas ha presentato il proprio piano “Parti con il piede giusto”, che prevede più informazione e mezzi per minimizzare i disagi e rendere più agevole l’avvio delle partenze.  “Il piano per l’esodo estivo – ha dichiarato il ministro dei Trasporti Altero Matteoli – predisposto dall’Anas in collaborazione con il ministero dell’Interno e con gli altri soggetti interessati è finalizzato a facilitare gli spostamenti, segnalare percorsi alternativi, dare ogni informazione utile ai viaggiatori. Si prevedono inoltre altri servizi di assistenza e di soccorso per migliorare al massimo la sicurezza”.  A vigilare sull’esodo saranno circa 2.000 unità di addetti alla viabilità, 1.600 veicoli, oltre 1.100 pannelli a messaggio variabili e 2.140 telecamere. La Polizia stradale opererà con 200 pattuglie, composte da 1.750 unità e 315 mezzi mentre l’Aci metterà in campo 5.000 addetti e 3.500 mezzi di intervento. Durante l’esodo le tratte interessate dai maggiori flussi di traffico saranno le direttrici Sud e in particolare l’A1 Milano-Napoli, l’A14 Bologna-Taranto, l’A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria. A rendere le cose più difficili Il maltempo che si è già abbattuto sul Nord Italia e domani sbarcherà al Centro-Sud.  Contemporaneamente, in vigore da oggi, il nuovo codice della strada  che, secondo Mattioli “’sposa maggiore severità con la maggiore prevenzione e rappresenta per le Forze dell’Ordine uno strumento efficace per il loro delicato lavoro quotidiano. Il testo ha avuto il via libera dell’aula del Senato con 145 voti favorevoli (Pdl e Lega) e 122 astenuti (Pd, Idv, Udc, Svp). Nessun voto contrario. Fra le misure, particolare rilievo assumono il divieto di guidare sotto l’effetto di alcool o droghe per i neopatentati, i giovani fino a 21 anni e gli autisti professionali, le nuove norme restrittive per l’uso delle minicar e un sistema di perdita e riacquisto dei punti della patente più severo ed efficace”. Di grande rilievo, aggiunge Matteoli, ”anche la previsione della sicurezza stradale come materia obbligatoria in tutte le scuole di ogni ordine e grado”. Critica l’Idv, che si è astenuta dal voto, con il senatore Paolo Nardi che rimarca:  “Una vera riforma del codice della strada deve migliorare la qualità della vita dei cittadini, favorendo sistemi di mobilità alternativa e sostenibile. Questo provvedimento non va in questa direzione.”Sebbene siano stati apportati anche dei miglioramenti al testo, è evidente che per garantire la sicurezza nelle strade non è sufficiente introdurre norme ‘manifesto’ più restrittive o inasprire le sanzioni, ma sarebbe necessario intervenire, attraverso un’azione di coordinamento globale, anche sul potenziamento e sull’efficacia dei controlli e sull’educazione alla sicurezza stradale: di tutto questo c’è solo qualche traccia in questo provvedimento che è più uno ‘spot’ per il governo che una vera riforma”. Comunque il codice è un cantiere in continua evoluzione, tanto che già si chiedono nuovi interventi per il futuro. Da più parti, per esempio, si vorrebbe la riscrittura integrale del codice della strada, separando le norme per i conducenti in un testo ad hoc. Il provvedimento introduce per i conducenti di autobus, autocarri, autoarticolati, autotreni, autosnodati, la possibilità di prorogare, di anno in anno, la possibilità di lavorare fino a 68 anni e non più fino ai 65 attuali. Un ordine del giorno approvato in commissione Lavori pubblici invita il Governo a chiarire che chi ha già avuto la patente revocata per il compimento dei 65 anni, può riaverla.

Carlo Di Stanislao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *