Ignazio Marino non molla: ‘Resto fino al 2023’

L’inchiesta su Mafia Capitale sta minando le fondamenta della sua giunta e le richieste di un passo indietro da parte sua, provenienti da quasi tutti i versanti della politica romana e nazionale si fanno sempre più insistenti, ma Ignazio Marino, sindaco della Capitale, non vuole mollare, ma anzi intende portare a termine il mandato che […]

L’inchiesta su Mafia Capitale sta minando le fondamenta della sua giunta e le richieste di un passo indietro da parte sua, provenienti da quasi tutti i versanti della politica romana e nazionale si fanno sempre più insistenti, ma Ignazio Marino, sindaco della Capitale, non vuole mollare, ma anzi intende portare a termine il mandato che gli hanno conferito gli elettori romani.  “Io non ho mai cambiato idea: sono qua per restare fino al 2023”, ha detto il sindaco di Roma, durante una conferenza in Campidoglio. “Roma è una città perbene che merita un’amministrazione perbene: pertanto chiedo alla mia giunta, ai partiti della mia coalizione e alla città un grande sforzo affinché Roma torni a essere, in ogni settore, una capitale europea e del G7”.

“Onestà e trasparenza non bastano ma ci sono anche le azioni che abbiamo intrapreso. Abbiamo interrotto la melma che legava alcuni esponenti dei partiti politici ad affaristi e criminali, ma tutto questo nostro lavoro di pulizia deve accompagnarsi a un risveglio civico”, ha proseguito Marino, spiegando che “in alcuni momenti bisogna fare ‘reset’, perché non si può continuare con i meccanismi del passato: abbiamo interrotto il circuito perverso che aveva coinvolto cattiva politica, affari e mondo criminale e siamo in condizioni di operare con percorsi trasparenti dove ogni singolo euro viene speso per la vita dei cittadini e non per riempire le tasche di cattivi politici, affaristi e criminali”.

Marino annuncia che “saranno licenziati da Ama i 41 dipendenti assunti illegalmente da chi è stato condannato a pene severe dal tribunale”. “Siamo in attesa della sentenza definitiva e di poter leggere le motivazioni”, ha precisato il presidente di Ama, Daniele Fortini, e quindi “se sarà confermato il convincimento che le 41 assunzioni della cosiddetta parentopoli sono state effettivamente compiute in modo illegittimo, allora quelle persone saranno licenziate”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *