Le coppie gay si chiameranno “Formazioni sociali specifiche”

Mediazione nel Pd sulla definizione di unioni civili. In commissione Giustizia al Senato, dove è ripreso l’esame del ddl, è stato riformulato dalla relatrice Monica Cirinnà un sub emendamento dell’area cattolica del Partito democratico, a prima firma Fattorini, che specifica che le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono “una formazione sociale specifica”. Questo […]

Mediazione nel Pd sulla definizione di unioni civili. In commissione Giustizia al Senato, dove è ripreso l’esame del ddl, è stato riformulato dalla relatrice Monica Cirinnà un sub emendamento dell’area cattolica del Partito democratico, a prima firma Fattorini, che specifica che le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono “una formazione sociale specifica”. Questo per evitare equiparazioni con l’istituto tradizionale del matrimonio. Ncd e Lega si sono astenuti.

La modifica della definizione giuridica è una premessa all’articolo 1 e accoglie la richiesta di chi non vuole confusione con il matrimonio tra uomo e donna.

L’astensione in Senato, da regolamento, vale come un ‘no’. Quindi, il voto in commissione Giustizia del gruppo Ap (Ncd-Udc) in realtà è un voto contrario e questo denota che dentro la maggioranza ci sono ancora fibrillazioni sulle unioni civili. Il voto sul sub emendamento Fattorini, Lepri, Cucca, Pagliari segna cosi’ un tentativo di riavvicinamento nel Pd con l’area cattolica ma non distende i rapporti con gli alleati di governo centristi.

“Oggi- ha commentato la relatrice del ddl Monnica Cirinna- in commissione abbiamo fatto un ottimo lavoro. Abbiamo finalmente affermato, come si sapeva da tempo, che stiamo dando diritti alle coppie dello stesso sesso, rispettando la Corte costituzionale che nella sentenza del 2010 ci ha detto che i diritti promaneranno dall’articolo 2 della Costituzione. Lo abbiamo scritto nella legge e, quindi, finalmente andiamo avanti celermente. Abbiamo trattato già 150 emendamenti e ne rimangono poco più di 1.300. Possiamo farcela”. Cirinnà ha inoltre detto che il ddl non andrà in aula “prima del 15 ottobre” perchè prima ci saranno le riforme costituzionali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *