Domenico Rossi, Sottosegretario alla Difesa, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Nuove regole di ingaggio per l’Italia nella coalizione anti-Isis. “La Difesa sta valutando questa possibilità –ha spiegato Rossi- ma, laddove arrivasse a qualsiasi valutazione di carattere positivo in materia, la decisione dovrebbe necessariamente passare in Parlamento. E’ una valutazione che non potremmo mai fare con riferimento unicamente all’Iraq, ma che riguarderebbe uno sforzo globale che l’Italia sta facendo in tutti i teatri operativi nei quali il nostro Paese è impegnato: Afghanistan, Balcani, Libia, ecc.. Per questo la nostra valutazione non può non essere a carattere globale. Siria? L’entrata unilaterale della Russia nello scenario siriano ha variato la situazione. L’Ue sta analizzando la situazione siriana in maniera preoccupata: se si lavora sull’uscita di Assad, bisogna tener conto di quello che è successo in Libia ed evitare che accada di nuovo. Dobbiamo cercare di utilizzare la presenza russa in Siria non in termini negativi, ma per l’influenza che ha la Russia su Assad”.
Rischio attentati più alto se l’Italia attaccherà l’Isis? “In termini di terrorismo –ha affermato Rossi-, la sicurezza assoluta non esiste in alcun Paese. Ma credo che occorra valutare i risultati della sicurezza e dello sforzo del Governo per quello che è avvenuto in Italia nell’ultimo periodo: non abbiamo avuto atti terroristici, abbiamo individuato presunti jihadisti e li abbiamo espulsi dal Paese. In prospettiva dovremo potenziare ancora di più il lavoro di Intelligence e di controllo sul territorio”.
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