Non e’ stata formalizzata alcuna lista delle prefetture che dovrebbero eventualmente chiudere. Lo hanno affermato questa mattina i ministri Alfano e Madia, nel corso dell’incontro con una delegazione di parlamentari dei territori nei quali era stata ventilata l’ipotesi di uno smantellamento degli uffici del Governo. “I due esponenti del Governo, spiegano i parlamentari, hanno dimostrato grande attenzione alle nostre esigenze e a quelle dei territori, dimostrando di voler proseguire l’interlocuzione avviata per trovare una soluzione comune ai vari problemi. E’ molto significativo che questa volonta’ di ascolto e dialogo venga espressa in forma congiunta per i due ministeri implicati dirittamente dall’eventualita’ dei tagli. Intanto accogliamo con favore la notizia che non sia stato stilato alcun elenco ufficiale delle prefetture a rischio chiusura, pertanto anche in questo senso il tavolo rimane aperto. Durante l’incontro, affermano ancora i deputati – tra cui quelli abruzzesi – abbiamo sottolineato con forza come si possa ragionevolmente valutare di effettuare tagli all’amministrazione centrale e non nei territori, garantendo quindi allo stesso tempo le esigenze di riorganizzazione e quelle di spendig review”.
Secondo i parlamentari, il taglio delle sedi di cui era stata ipotizzata la chiusura comporterebbe un risparmio di appena 6 milioni, cifra che potrebbe essere oggetto di risparmi nell’intero territorio nazionale e non solo nelle 23 aree di cui sino a oggi si e’ discusso. “Abbiamo evidenziato, concludono i deputati – l’importanza del fatto che lo Stato non arretri, ma continui a garantire la sua presenza soprattutto in termini di sicurezza e servizi al cittadino”.
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