In media due ore e quarantacinque minuti trascorsi in fila per i visitatori di Expo che tuttavia esprimonogrande entusiasmo per la visita all’Esposizione Universale che l’88% considera una esperienza positiva. Così la Coldiretti nella prima indagine completa sul bilancio dell’evento elaborata con Ixe’, presentata al Forum sull’eredità dello storico appuntamento e sulle sfide future, organizzato dalla Coldiretti.
Le lunghe code che il 73% dei visitatori indica come il principale aspetto negativo danno in realtà la dimensione del successo.
A conferma dell’apprezzamento va segnalato il fatto che se il 52% dei visitatori ci è andato una sola volta, il 35% due volte, l’11% tre volte ed il 2% ben quattro volte durante i sei mesi dell’Esposizione. Appena il 6% dei visitatori si è presentato da solo mentre la grande maggioranza del 55% si è presentato ai tornelli con il partner (fidanzato/a, moglie/marito..) Tra i visitatori di Expo c’è una equa suddivisione tra uomini e donne con un leggera prevalenza dei primi che sono il 53%, mentre per quanto riguarda l’età il 28% sono sotto i 34 anni, il 39% hanno una età compresa tra i 34 ed i 54 anni e il 33% sopra i 55 anni, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Diffusa su tutto il territorio nazionale la provenienza con il 41% dal nord ovest, il 23% dal nord est, il 16% dal centro Italia e il 20% da sud e isole. La maggioranza del 40% dei visitatori proviene da centri tra i 5mila ed i 30mila abitanti, il 19% dai piccoli centri con meno di 5mila abitanti e la stessa percentuale viene dai centri compresi tra i 30mila ed i centomila abitanti mentre il 14% da grandi città con più di centomila abitanti.
Sul piano occupazionale, il 40% ha un lavoro dipendente (tra i quali oltre la metà impiegati), il 15% da indipendente (tra i quali oltre la metà come libero professionista), il 21% pensionati, il 14% studenti, il 5% casalinghe e il 5% disoccupati, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. L’esperienza italiana dell’Expo Universale è considerata un successo anche dai cittadini che non hanno avuto l’occasione visitarla tanto che nel complesso ben il 78% degli italiani la giudica positiva mentre il 13% indifferente, il 7% negativa ed il 2% non sa. “Siamo stati tra i primi a credere e ad investire in Expo con la tempestiva scelta di sponsorizzarne il simbolo, l’Albero della Vita, e animare quotidianamente il nostro padiglione ‘No farmers no party’ con la partecipazione degli agricoltori provenienti da tutte le regioni d’Italia- ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo- Una scelta che è stata premiata dai riconoscimenti dei tanti entusiasti visitatori ma anche dalla convinzione che l’esposizione ha aiutato a restituire dignità e valore al lavoro nei campi dove sono impegnati nel mondo 570 milioni di aziende ed oggi sono più vicini gli ambiziosi obiettivi che sono stati fissati all’inaugurazione ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la vita’. Il protagonismo degli agricoltori italiani è stato uno dei fattori chiave di Expo perchè ha permesso di far toccare con mano ai visitatori la realtà delle campagne italiane dove nasce il successo dei prodotti agroalimentari Made in Italy nel mondo”, ha concluso Moncalvo.
Per mangiare all’interno di Expo i visitatori hanno speso in media 27 euro con la maggioranza del 32% che ha scelto un cucina esclusivamente italiana, il 25% solo quella straniera, il 34% ha provato sia la straniera che quella italiana mentre il 9% non ricorda. Meno della metà dei visitatori (47%) ha giudicato troppo alta la spesa per la ristorazione (bar, ristoranti, fast food e cibi di strada) mentre un 6% dichiara di non aver acquistato niente, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. In cima alla lista della cucina straniera più apprezzata sale il Giappone che trova il consenso del 1% dei visitatori ma nella top ten ci sono anche la Thailandia, la Francia, la Spagna, l’Argentina, il Messico. Il Brasile, gli Usa, la Corea e l’India. Solo una risicata percentuale si è avventurata nell’assaggio delle curiosità più strane offerte, dall’hamburger di alligatore a quello di zebra dello Zimbawe fino al pesce palla giapponese che tuttavia hanno conquistato una certa notorietà. Ma tra i diversi piatti stranieri molto ricordati sono stati anche gli hamburger e il panino all’astice degli Usa, la bistecca dell’Uruguay, le patate olandesi e quelle del Belgio la birra slovena, la sangria e tapas di prosciutto della Spagna, il riso fritto e pollo dell’ Indonesia, le tajine di agnello berbero del Marocco, gli involtini primavera malesi, gli hot dog con salsa di gamberetti dell’Inghilterra, il falafel di Israele, il zereshk dell’Iran, la Baklava della Turchia, i ravioli croccanti della Corea, insalata di cavallo con caviale di beluga e latte di giumenta fermentato del Kazakistan, il sukiyaki bento del Giappone e il cous cous della Tunisia. “Ma Expo è stata una grande occasione per difendere i primati italiani nell’agroalimentare con molteplici appuntamenti dedicati ai singoli prodotti, dal gelato alla birra, dall’ortofutta al pane, dal latte al coniglio, dalle uova al riso che hanno visto la partecipazione attiva degli agricoltori. Grazie alla raccolta organizzata nel padiglione Coldiretti dell’Esposizione in soli tre mesi sono state raccolte quasi 90mila firme a sostegno della petizione per impedire l’utilizzo della polvere di latte nella produzione dei formaggi italiani ma nel periodo di Expo sono anche aumentate di ulteriori centomila le firme dei cittadini a sostegno della candidatura dell’arte della pizza a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
Sul podio dei padiglioni stranieri preferiti sale il Giappone con il 21% dei consensi seguito dalla Cina con il 9% e dal Kazakistan con l’8% ma apprezzati sono stati anche gli Emirati Arabi e Israele entrambi con il 7%. Il Giappone si colloca con il 15% anche al primo posto per l’accoglienza seguito da vicino dall’Italia con l’11%. Per quanto riguarda i padiglioni italiani che sono piaciuti di più al primo posto c’è Palazzo Italia con il 26% seguito da Perugina con il 15%, da Coldiretti con il 12% e da Coop e Eataly con l’11%. Molto apprezzato- precisano Coldiretti/Ixe’- il padiglione zero dal 21% dei visitatori. Tra gli interventi è stato giudicato come più significativo di tutti quello di Papa Francesco all’apertura della kermesse dal 42%, seguito dalla visita di Michelle Obama con il 22%, dall’intervento del segretario generale dell’Onu Bank Ki Moon (20%). “Da parte nostra abbiamo voluto contribuire ad affrontare il tema dell’Expo accogliendo l’invito di Papa Francesco che, nel giorno dell’inaugurazione di Expo, ha esortato a non dimenticare in questo importante evento ‘i volti dei milioni di persone che oggi hanno fame e oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano’. Non sono mancati momenti di approfondimento nel Padiglione ‘No farmers no party’ all’Expo ma anche tanta solidarietà come la distribuzione della frutta agli immigrati o l’accordo con il Banco Alimentare per l’offerta settimanale da parte degli agricoltori della Coldiretti da tutte le regioni di olio extravergine di oliva, formaggi e vini a denominazione di origine, ma anche frutta, ortaggi e dolci”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
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