La presidente della Camera, Laura Boldrini, in occasione della presentazione del ‘Rapporto Svimez 2015 sullo sviluppo del Mezzogiorno’, ha voluto sottolineare l’importanza del tema dei “fondi strutturali, che puo’ dare importanti opportunita’ all’intero Paese, essendo in gioco 80 miliardi di stanziamenti europei e nazionali, di cui 60 riservati al Mezzogiorno. Sono risorse disponibili in un quadro generale che continua ad essere fortemente condizionato dai vincoli di finanza pubblica e sarebbe quindi uno spreco ingiustificabile se non si riuscisse ad impegnarli nel modo migliore”.
“Nel corso di molti incontri, che ho avuto sia qui a Montecitorio che nei territori – aggiunge Boldrini – ho avvertito forte preoccupazione per i ritardi che hanno caratterizzato sia la imminente chiusura della programmazione 2007-2013, per la quale c’e’ un reale pericolo di perdita di fondi, sia l’avvio della nuova programmazione 2014-2020. Sono ritardi che discendono da difficolta’ di autorita’ statali e regionali a presentare alla Commissione europea programmi operativi che indichino in modo circostanziato ed efficace come i fondi andranno spesi. Il Parlamento ha assunto una decisione di grande rilievo con la costituzione dell’Agenzia per la coesione territoriale alla quale spettano funzioni di consulenza e assistenza per le regioni, ma anche di surroga in caso di loro inadempienza. Funzioni essenziali per garantire l’effettivita’ e la qualita’ della spesa. Per questo auspico fortemente che l’Agenzia sia messa finalmente in una condizione di piena operativita’. Il Parlamento continuera’ a fare la parte che gli spetta monitorando l’attuazione degli impegni del Governo e delle Regioni”.
Ma per Boldrini i riflettori vanno tenuti accesi anche sul tema “delle diseguaglianze, le tante diseguaglianze che oggi vediamo nel nostro Paese, sia quelle sociali che quelle territoriali, non possono essere sanate affidandosi alla mera logica di mercato. Certo, non si debbono ripetere gli errori del passato : quelli di una presenza eccessivamente invasiva dello Stato nell’economia e della costruzione di quei ‘carrozzoni clientelari’ che hanno dilapidato risorse pubbliche senza risolvere alcun problema. Tuttavia, l’intervento della mano pubblica e’ decisivo, ma deve avere caratteristiche innovative sia nelle forme che nelle finalita’. E la finalita’ non puo’ che essere quella di uno sviluppo che sia sostenibile socialmente ed ecologicamente, di una politica che rilanci la produzione e investa sui settori piu’ innovativi, sulla green economy che produce lavoro, la cultura e la ricerca”, ha concluso Boldrini.
[…] Crisi: Boldrini utilizzare meglio i fondi strutturali sembra essere il primo su L’Impronta […]