Confcommercio: fiducia al commercio alimentare al dettaglio

Cresce la fiducia delle imprese di commercio alimentare al dettaglio: nei primi sei mesi l’11,5% degli interpellati si e’ detta convinta che la situazione generale del Paese migliorera’ contro il 8,3% degli interpellati sei mesi or sono, il 70% prevede che non ci saranno variazioni (erano il 64,1%) mentre i pessimisti scendono dal 27,6% al […]

Cresce la fiducia delle imprese di commercio alimentare al dettaglio: nei primi sei mesi l’11,5% degli interpellati si e’ detta convinta che la situazione generale del Paese migliorera’ contro il 8,3% degli interpellati sei mesi or sono, il 70% prevede che non ci saranno variazioni (erano il 64,1%) mentre i pessimisti scendono dal 27,6% al 18,5%. Questi i dati dell’Osservatorio congiunturale sulle imprese del dettaglio alimentare nel primo semestre 2015 della Confcommercio. In sintesi, il 46,5% degli imprenditori del settore guarda positivamente al futuro contro il 40,3% registrato dalla analoga rilevazione precedente. Un dato migliore rispetto all’intero settore terziario dove gli ‘ottimisti’ sono il 43,8%. Rispetto all’andamento della propria impresa, il 13,5% del campione pensa che il futuro sara’ migliore contro il 15% degli intervistati sei mesi fa.

Il 63,9% prevede che la situazione rimarra’ invariata (erano il 55,8%) e il 22,6% prevede un peggioramento contro il 29,2% del semestre precedente. “In sostanza – ha commentato la presidente della Fida-Confcommdercio, Donatella Prampolini, nel corso di una conferenza stampa – la strada della ripresa e’ stata imboccata ma occorre ancora molto tempo prima di recuperare il terreno perduto in questi anni. Tanti imprenditori continuano infatti a risentire delle conseguenze della lunga crisi vedendosi costretti a ridurre il personale o a rinviare gli investimenti e avvertono ancora tutto il peso del fisco che si conferma un vero e proprio fattore di ostacolo alla crescita”.

Guardando ai conti del primo semestre 2015, il 45,8% ha registrato una contrazione dei ricavi, il 48,9% dichiara che la situazione e’ rimasta invariata e il 5,3% ha visto aumentare i propri ricavi. In termini di previsioni per i prossimi sei mesi, l’11% pensa che i ricavi aumenteranno, il 66,3% e’ convinta che i ricavi rimarranno invariati e, infine, il 22,7% rimane del parere che i ricavi diminuiranno. Sinteticamente, secondo il rapporto, il 44,2% degli imprenditori del settore e’ ottimista sul fronte dei ricavi contro il 38,3% registrato per l’intero terziario. Riguardo alla relazione tra ricavi e investimenti, lo studio, nel far presente che negli ultimi dodici mesi il 54,9% delle imprese di commercio alimentare al dettaglio ha registrato una riduzione dei ricavi, rende noto che “le imprese ancora in difficolta’ si sono viste costrette ad adottare delle contromisure anche sul piano degli investimenti: il 63% ha rinunciato ad investimenti gia’ programmati e circa il 23% si e’ dissuaso definitivamente dal farne”. In tema di occupazione, “un impresa del dettaglio alimentare ogni due ha ridotto il numero degli occupati.

In particolare, negli ultimi sei mesi l’1,8% ha registrato un aumento della forza lavoro, il 46,7% ha ridotto l’occupazione e nel 51,5% dei casi la situazione e’ rimasta invariata. E per i prossimi sei mesi, il 5,3% degli imprenditori prevede un aumento, il 43,1% una diminuzione e il 51,6% che le cose non cambieranno.

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