Giovane, dinamica e dai tratti sempre piu’ orientali: e’ l’identikit dell’impresa straniera in Italia. Negli ultimi 3 anni le aziende guidate da immigrati sono aumentate del 19%. E’ quanto emerge dalle elaborazioni di Unioncamere-InfoCamere sulla base dei dati degli ultimi tre anni del Registro delle imprese, secondo cui le aziende straniere crescono a ritmi frenetici, con presenze a due cifre soprattutto nelle province del centro-nord, e prediligono tra i settori il commercio e le costruzioni. Soltanto tra luglio e settembre 2015 sono avanzate ad un ritmo quattro volte superiore al resto del tessuto produttivo (+1,51% contro lo +0,34%), contribuendo al 40% della crescita realizzata dall’intero sistema imprenditoriale italiano. Restando agli ultimi dodici mesi, ad allungare il passo sono stati soprattutto i titolari di ditte individuali provenienti dall’India (+25,8%), dal Bangladesh (+21,1%) e dal Pakistan (+20,3%). Un boom che ha portato a fine settembre l’esercito delle imprese capitanate da stranieri a quota 546mila. Un’impresa su quattro ha al comando un under 35, contro il 10% del totale delle aziende italiane.
Se si prende in considerazione l’universo delle oltre 430mila imprese individuali a conduzione straniera, prosegue Unioncamere, oltre un terzo e’ rappresentato da solo tre paesi: Marocco, Cina e Romania rispettivamente con 15,3%, 11,1% e 11%. Le regioni preferite dagli imprenditori stranieri sono Lombardia (18%), Lazio (11,8%) e Toscana (9,9%). Marocchini e rumeni privilegiano come sede delle proprie imprese la Lombardia, mentre la Toscana e’ terra eletta dalla comunita’ cinese (20,6%), con la parte del leone svolta dalla provincia di Prato dove un’impresa individuale su quattro ha un titolare nato nel Celeste Impero. La Lombardia e’ la regione italiana preferita anche dagli imprenditori albanesi, mentre nel Lazio decidono di “fare impresa” soprattutto i migranti del Bangladesh: al 30 settembre scorso quasi la meta’ (43,9%) delle 28mila imprese individuali presenti in Italia con a capo un bengalese aveva sede nella regione.
I paesi asiatici sono quelli che nell’ultimo anno presentano i trend di crescita piu’ elevati, sia in valori assoluti che relativi: la nazione che ha segnato l’aumento maggiore in termini assoluti (+5.113 imprese individuali negli ultimi dodici mesi) e’ quella del Bangladesh, mentre in termini relativi e’ l’India (+25,8%). Di rilievo anche i risultati raggiunti dagli imprenditori nati in Pakistan (12.289 al 30 settembre scorso) cresciuti di 2mila unita’ in valore assoluto e di oltre il 20% in termini relativi. I cinesi sono occupati nella manifattura e nel confezionamento di articoli di abbigliamento (un’impresa su tre del settore e’ in mano ad un titolare nato in Cina), i rumeni prediligono le costruzioni (oltre 31mila le aziende presenti in Italia al 30 settembre scorso), mentre i marocchini (la comunita’ piu’ numerosa nel tessuto economico italiano con 67mila unita’) il commercio. I numeri raccontano che sono un esercito di giovani: un’impresa straniera su quattro e’ giovanile contro il 10% delle imprese considerate nel loro complesso. Tra i settori prediletti dai giovani stranieri spiccano Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (scelti dal 28% degli imprenditori non italiani), l’alloggio e ristorazione (un impresa straniera su 4 e’ under35) e le costruzioni (oltre il 24%). In totale in Italia al 30 settembre scorso risultavano presenti 124mila imprese straniere under35 su un totale di 608.545 imprese giovanili.
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