Due buone notizie. Le micro e piccole imprese continuano ad assumere. E calano le cessazioni dal lavoro. Tra gennaio e ottobre l’incremento dell’occupazione e’ stato pari al 3 per cento. E tra settembre e ottobre si e’ registrata una crescita dello 0,5 per cento. Lo rileva l‘Osservatorio Mercato del Lavoro, curato dal Centro Studi della Cna, che analizza mensilmente l’occupazione in un campione di 20.500 Mpi, che danno lavoro a 125mila dipendenti. “Aumento delle assunzioni e riduzione delle cessazioni hanno condotto a un risultato di cui le piccole imprese possono andare orgogliose”, si legge. Nel periodo gennaio-ottobre le assunzioni sono cresciute del 3,3 per cento con una corrispondente diminuzione del 4 per cento sul fronte delle cessazioni. Quest’anno le Mpi non arretrano nemmeno di fronte all’autunno che, tradizionalmente, costringeva a segnare il passo. Nei primi dieci mesi del 2014 l’occupazione era aumentata solo dell’1,3 per cento.
Le Mpi continuano a preferire il lavoro stabile. Il tempo indeterminato rimane saldamente il contratto leader. A ottobre e’ applicato a piu’ di otto lavoratori su dieci (82,2 per cento), ai quali vanno aggiunti gli apprendisti, che sono il 6,3 per cento degli occupati. Il 9,7 per cento e’ costituito da contratti a tempo determinato; l’1,8 per cento rientra tra le “altre forme” contrattuali. Complessivamente, le tipologie di contratti non a termine (tempo indeterminato piu’ apprendistato) coprono l’88,5 per cento della platea di occupati, quasi tre punti in piu’ dell’85,6 per cento registrato dall’Istat sull’intero sistema produttivo. Il buon momento dell’occupazione nelle Mpi e’ alimentato dall’avvio della crescita. Lo dimostra il calo a due cifre delle cessazioni nei mesi di settembre e di ottobre: -17,2 e -14,3 per cento rispetto ai corrispondenti mesi del 2014. Sulle dinamiche occupazionali hanno pesato in maniera determinante le misure varate dal Governo per rendere meno rigido il mercato del lavoro: il Decreto Poletti, il Dl 167 sull’apprendistato, la Legge di Stabilita’, il Decreto attuativo 23/105 del Jobs Act.
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