“Abbiamo in questo momento su Firenze un potenziale investimento sul Real estate di 1,5 miliardi per 800 mila metri quadrati che si possono convertire senza consumare nuovo suolo in un’ottica di sviluppo sostenibile. Eppoi abbiamo oggi circa un miliardo di euro di investimenti pubblici sulle grandi opere che sono o già impegnati o già in qualche modo cantierizzati come si dimostra con la tranvia, con gli investimenti sull’aeroporto e con lo sblocco di tutti i cantieri autostradali più impegnativi a partire dal bypass del Galluzzo”. Lo ha spiegato il sindaco di Firenze, Dario Nardella intervenendo al convegno di Sace sull’export toscano. Il dato più significativo è il progresso negli anni di crisi del commercio con l’estero da parte delle aziende regionali del 21% con un protagonismo preponderante delle imprese fiorentine.
“Siamo consapevoli di questo ruolo e per questo abbiamo il compito di sfruttarlo nel migliore dei modi- ha ricordato-. L’area metropolitana fiorentina ha peraltro la migliore performance nella disoccupazione, insieme a Bologna siamo intorno al 7,5%, quindi molto al di sotto del livello italiano. Dobbiamo migliorare sulla disoccupazione giovanile e dobbiamo sfruttare ancor meglio questa capacità di attrarre capitali e investimenti”.
Nardella, del resto, si sta muovendo proprio in un’ottica di relazioni internazionali. “Per questo sto svolgendo un road show a livello internazionale, che ci porterà in tutele grandi capitali economico-finanziarie del mondo- ha chiarito-. La scorsa settimana a Londra abbiamo avuto ottimi riscontri. C’è uno straordinario interesse degli imprenditori, dei gruppi imprenditoriali, finanziari, dei fondi di investimento, dei fondi di investimento verso la Toscana e verso l’area fiorentina. Ovviamente dobbiamo superare le perplessità che questi soggetti hanno ancora verso di noi, legata alla troppa burocrazia, all’incertezza sui tempi e sulle modalità degli investimenti”.
Di qui, però, l’intenzione di mettere sul tavolo le migliori carte amministrative: “Abbiamo un regolamento urbanistico nuovo che garantisce regole certe, tempi certi. Abbiamo già portato a casa investimenti concreti come lo Student Hotel o come anche l’operazione di Ge”. Sul fronte poi dell’industria e del Real estate, ha rimarcato, “possiamo dimostrare a Firenze che le cose non solo si possono fare, ma si possono fare molto bene”. Lo sprone, di conseguenza, è a “giocare sulla reputazione, su questa nostra grande capacità di attrazione”. (Dire)
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