Gamal Bouchaib, consigliere straniero al Comune dell’Aquila, in una nota afferma che:”Aumenta all’Aquila il numero di cittadini stranieri che chiedono la cittadinanza. Tra il 2009 e l’ottobre del 2015, le pratiche gestite dal personale dell’Ufficio Anagrafe sono state in tutto 639. Le richieste di cittadinanza italiana arrivano soprattutto da cittadini balcanici – soprattutto macedoni e albanesi – persone già da tempo inserite all’interno della nostra comunità. La popolazione straniera ha fatto registrare un progressivo aumento fisiologico nel corso degli anni dopo il sisma del 2009″.
“Parliamo degli stranieri residenti all’Aquila – continua il consigliere straniero – che chiedono e ottengono il conferimento della cittadinanza italiana. Sono gli adulti che prestano solenne giuramento di fedeltà alla Repubblica, e di osservanza alla Costituzione e alle leggi dello Stato davanti all’Ufficiale civile del Comune dell’Aquila di cui la componente femminile rappresenta il 53 per cento, cioè 338 cittadinanze concesse a fronte del 47 della componente maschile, con 301 cittadinanze concesse”.
“Rimane lontana a questo aumento – spiega Gamal – la richiesta di cittadinanza della comunità romena, con soli 71 cittadinanze concesse a fronte di oltre 1.500 residenti in città tra il 2009 e il 2015. I dati confermano da una parte la presenza crescente di comunità ed etnie straniere all’Aquila, dall’altra i numeri indicano la volontà di integrazione nel nostro Paese e nella nostra società da parte dei cittadini stranieri. Questo nonostante l’iter per ricevere la cittadinanza italiana sia tutto fuorché agevole. In media, dalla presentazione della domanda fino al conferimento, passano circa 700 giorni, in pratica due anni. Tempi lunghi dovuti alle pratiche burocratiche e a tutta una serie di certificazioni e di documenti richiesta dal ministero dell’Interno: proprio per snellire le tempistiche, da qualche mese è stato deciso che alcune situazioni vengano gestite direttamente dalle Prefetture delle singole città”.
I requisiti per diventare cittadini italiani, continua ancora Bouchaib, “sono essenzialmente legati alla regolarità della presenza nel nostro Paese, dunque a titolo di soggiorno e alla conseguente iscrizione all’anagrafe. Nello specifico, possono richiedere la cittadinanza italiana gli extracomunitari che hanno regolare residenza e che lavorano in Italia da almeno 10 anni, 5 per i comunitari, cui si aggiungono quanti sono coniugati con un cittadino italiano, dopo che sono trascorsi almeno due anni dal matrimonio e dalla convivenza e dove non vi siano state separazioni legali”.
“Negli ultimi anni stiamo assistendo a un doppio effetto positivo: da una parte un costante aumento della volontà degli stranieri di integrarsi, dall’altra una considerevole apertura e capacità di accoglienza nei loro confronti da parte dei nostri concittadini”, conclude il consigliere straniero.
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