La scarsa fiducia a bere acqua di rubinetto continua a essere un fenomeno abbastanza diffuso tra le famiglie italiane, anche nel 2015: tre famiglie su dieci (30%), poco meno di una su tre, hanno manifestato questa preoccupazione, contro il 28% dell’anno precedente e in controtendenza rispetto al trend registrato negli ultimi anni. E’ quanto emerge dai dati resi noti dall’Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. La quota piu’ bassa di famiglie che non si fidano a bere acqua di rubinetto si registra al nord est, la piu’ alta nelle isole (52,3%). A livello regionale, la sfiducia e’ molto elevata in Sardegna (60,3%), Calabria (49,4%) e Sicilia (49,4%).
Si lavano i denti a getto aperto (27%), ignorano i rubinetti gocciolanti (43%), usano la lavastoviglie a prescindere dal carico (24%). Ben un italiano su 3 (33%) non presta attenzione agli sprechi d’acqua in casa e, sia che si tratti di igiene personale sia che si tratti di lavare gli alimenti, a trionfare e’ il “non ci faccio caso”. I punti deboli di uomini e donne? Per lei i capelli, con quasi 4 donne su 10 che lasciano scorrere l’acqua. Per lui la barba, con un uomo su 3 che quando si rade lascia aperto il rubinetto per essere “piu’ comodo nel pulire il rasoio dopo ogni passata”.
E’ quanto emerge da uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1300 italiani – uomini e donne di eta’ compresa tra i 20 e i 55 anni – attraverso un monitoraggio online sui principali social network per capire gli errori piu’ diffusi in fatto di spreco d’acqua in casa.
Ma quanta attenzione prestano gli italiani al risparmio d’acqua nelle normali attivita’ domestiche? Ad essere molto attento e’ solo il 13% mentre ben un italiano su 2 (51%) ne presta poca o nulla. Dall’igiene alla cura delle piante, l’ignoranza sul risparmio idrico tocca tutti gli ambiti possibili e immaginabili. In bagno, ad esempio, ci si affida piu’ alla comodita’ e non sul consumo d’acqua. Ben il 33%, infatti, preferisce riempire una vasca perche’ “da’ piu’ relax” e il 32% si orienta sulla doccia perche’ “fa perdere meno tempo”. Per quanto riguarda i denti, ben il 27% degli italiani lascia aperto il rubinetto per “risparmiarsi la fatica di aprire e chiudere ogni volta”, e il 21% “non ci fa caso”. Anche barba e capelli sono attivita’ ad alto consumo d’ acqua. Il 33% degli uomini ammette di lasciar scorrere l’acqua quando si radono perche’ “viene piu’ comodo pulire il rasoio”, mentre il 36% delle donne quando fa lo shampoo lascia aperto il rubinetto per tutto il tempo.
“Tenere aperto il rubinetto quando ci si lava i denti comporta uno spreco dai 6 agli 8 litri; mentre quando ci si rade, tra insaponatura e rasatura si puo’ arrivare addirittura a 35-45 litri – ha spiegato Francesco Bedussi del Centro Antartide – Fare la doccia invece del bagno permette inoltre di risparmiare fino al 70% di acqua, soprattutto se non ci si dilunga troppo. Infine quando si cambiano gli elettrodomestici, e’ bene fare attenzione ai consumi idrici (sono indicati nella targhetta energetica) e scegliere quelli meno spreconi”.
Lo studio di Save Water Today, spiega che sostituire una vecchia doccia puo’ portare a un risparmio fino a 2.300 litri di acqua in un anno. Anche in cucina gli italiani si scoprono spreconi. Parlando dell’uso della lavastoviglie il 24% la usa a prescindere dal carico mentre il 25% sceglie il ciclo di lavaggio “in base alle stoviglie da lavare” mentre il 14% la avvia dopo ogni pranzo se “la quantita’ di piatti e’ spaventosa”. Stesso discorso sui piatti da lavare a mano. Il 37% fa tutto sotto l’acqua corrente e solo il 24% raccoglie la giusta quantita’ d’acqua nel lavello o in una bacinella apposita. E come ci comportano quando devono lavare gli alimenti? Il 41% li sciacqua direttamente sotto il rubinetto perche’ “si risparmia tempo”, il 19% preferisce l’acqua corrente “perche’ in una bacinella l’acqua poi si sporca” mentre il 24% si affida a una vaschetta per il lavaggio e all’acqua corrente per il risciacquo.
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