Flash mob oggi davanti al ministero della Salute. Gli attivisti dell’associazione Animalisti italiani chiedono che le circa 60 scimmie presenti nel Centro di sperimentazione Enea/Cnr di Anguillara, in provincia di Roma, vengano trasferite in un centro di riabilitazione per animali dove “potranno avere una vita migliore”. Lì dove sono, infatti, sostengono gli attivisti, gli animali sono“chiusi in gabbie piccolissime“ e “continuamente esposti a forti neon“.
Una delegazione dell’associazione Animalisti sono stati ricevuti al ministero della Salute. Walter Caporali, presidente della Onlus, ha spiegato come, dei 65 macachi chiusi nel centro, molti siano malati. Durante l’incontro gli attivisti hanno accettato di mobilitarsi per trasferirne solo 24, e non tutti i 65. L’accordo con la cooperativa che gestiva lo stabulario, ha denunciato ancora l’associazione, non è stato rinnovato, per cui gli animalisti temono che nella struttura manchi un veterinario e che gli animali non siano curati adeguatamente dai dipendenti del Cnr. Proprio il Cnr, come ricordato all’associazione da rappresentati e tecnici del Ministero, è ancora proprietario degli animali, che, spiegano gli attivisti, “non vengono utilizzati da due anni” ai fini della ricerca.
“Ai dirigenti del ministero abbiamo proposto di spostare i 24 primati in un centro a Gorizia– spiega ancora Caporali- ma ci hanno chiesto di lavorare anche a soluzioni alternative”. E il vicepresidente dell’organizzazione, Pierpaolo Cirillo, annuncia: “senza risposte prima dell’estate, torneremo allo stabulario per manifestare“. L’associazione ha messo oggi in scena un flash mob, annunciando che se il Ministero non interverrà “qualcuno potrebbe infilarsi segretamente nel centro per liberare le scimmie”. Tra i manifestanti, grande malcontento per la disattenzione del ministro Lorenzin rispetto alla vicenda e forti critiche nei confronti della pratica “medievale” della vivisezione. (Dire)
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