La Maratona di Betlemme, diritto di movimento

Il 1 aprile migliaia di palestinesi e stranieri di 64 nazionalità diverse hanno partecipato alla quarta edizione della Maratona di Betlemme, manifestazione sportiva che, secondo le intenzioni degli organizzatori, cerca di evidenziare le gravi restrizioni di movimento dei palestinesi, imposte dall’occupazione militare israeliana. L’evento, concepito nel 2012 con il nome “Right To Movement” (Diritto di […]

Il 1 aprile migliaia di palestinesi e stranieri di 64 nazionalità diverse hanno partecipato alla quarta edizione della Maratona di Betlemme, manifestazione sportiva che, secondo le intenzioni degli organizzatori, cerca di evidenziare le gravi restrizioni di movimento dei palestinesi, imposte dall’occupazione militare israeliana.

L’evento, concepito nel 2012 con il nome “Right To Movement” (Diritto di Movimento), ha visto la partecipazione di quasi 4.400 atleti – superando le 3.100 presenze dello scorso anno – con un record del 46% di donne partecipanti.

Partendo dalla Chiesa della Natività, il luogo di nascita, secondo i cristiani, di Gesù, i corridori hanno costeggiato il Muro dell’Apartheid costruito da Israele, che taglia gran parte della città, presso il campo profughi di Deheishe e la città di Al-Khader, vicino al checkpoint militare di Gilo. “Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento, ma non tutti hanno questa possibilità e la limitazione al movimento è una delle principali sfide per il popolo palestinese che vive sotto occupazione”, hanno scritto gli organizzatori sulla pagina web della Bethlehem Marathon. “I palestinesi – si legge ancora – “non possono muoversi liberamente sulle strade o da una città all’altra”.

Anche quest’anno, dato che l’Autorità Palestinese (ANP) non controlla, nel distretto di Betlemme, un territorio contiguo di 42 chilometri – cioè la distanza della maratona olimpica, il tracciato si è sviluppato ad anello intorno ad un tratto di 11 chilometri.

All’evento sportivo non hanno partecipato 102 atleti di Gaza a cui Israele – all’ultimo momento e dopo essersi allenati per un anno – non ha concesso il permesso per recarsi a Betlemme.

“Anche se noi abbiamo avuto la possibilità di partecipare a questo evento celebrativo, siamo profondamente consapevoli dei molti ostacoli alla libertà di movimento che i palestinesi affrontano ogni giorno”, ha detto a margine della manifestazione Robert Piper, il coordinatore delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari e il processo di pace.

Ad aggiudicarsi la competizione è stato il sudafricano Mervin Steenkamp con un tempo di 2 ore 35 minuti e 26 secondi. Dopo la premiazione, i partecipanti sono stati tutti inviatati al primo Festival Internazionale del Cibo nella Valle del Cremisan.

 

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