La protesta dei lavoratori della biblioteca Sala Borsa di Bologna, per quanto con toni soft, sbarca nell’aula del Consiglio comunale: oggi i lavoratori sono scesi nuovamente in sciopero ed una delegazione si è presentata a Palazzo D’Accursio all’apertura dei lavori (è l’ultima seduta ordinaria prima delle elezioni del 5 giugno) per ribadire la preoccupazione legata agli effetti dell’introduzione del prestito automatizzato. I lavoratori sono arrivati in aula con uno striscione con scritto “E la riqualificazione?“, pronti a farsi sentire e quindi a far sospendere la seduta. La mediazione preventiva della presidente del Consiglio, Simona Lembi, ha però consentito di evitare lo stop ai lavori dell’aula.
Gli operatori della Sala Borsa “non hanno richiesto un confronto con l’assessore Davide Conte perchè ce n’è uno già in programma per i prossimi giorni”, spiega Lembi all’aula: i lavoratori, invece, “desiderano consegnare del materiale ai consiglieri e raccontare il loro punto di vista sulla vicenda“. Questo “senza un’interruzione dei lavori”, sottolinea la presidente, manifestando il proprio “apprezzamento” per la volontà dimostrata dai manifestanti. Manfredi Storaci, Rsa della Filcams-Cgil, riporta l’intesa agli altri lavoratori: “Niente schiamazzi”.
La seduta, così, comincia senza problemi e tra i primi consiglieri che si avvicinano ai lavoratori ce ne sono un po’ di tutti gli schieramenti: Corrado Melega, Claudio Mazzanti e Mariaraffaella Ferri del Pd, Michele Facci di Uniti si vince, Felice Caracciolo di Fdi, Mirka Cocconcelli della Lega nord. Intanto, “in questo momento in Sala Borsa non sta lavorando nessuno”, assicura Storaci. “Abbiamo già avuto colloqui cordialissimi con l’assessore, possiamo continuare con i colloqui cordialissimi quanto si vuole- dichiara il delegato- ma lui dice che le ore sono aumentate mentre invece i nostri turni sono diminuiti”: infatti sono quelli di maggio “e ci sono 100 ore in meno, c’è anche una collega a zero ore e non so cosa pensare di questa cosa”.
C’è in corso “una riduzione dei turni ed un nostro demansionamento“, afferma Serena Tinti, che lavora nella sezione Sala Borsa Ragazzi. In particolare da maggio, con l’entrata in servizio a regime dell’automazione, “ci verrà tolto un giorno a settimana per effettuare l’apertura della biblioteca al lunedì pomeriggio”, aggiunge Tinti. Ma, a detta della bibliotecaria, questo non riguarderà l’intera struttura: “Siamo venuti a sapere che il lunedì pomeriggio la sezione Ragazzi non aprirà, perchè dicono che non ci sono gli operatori per farlo. Questo significa che ci saranno quattro turni a settimana che salteranno e non si sa dove saranno sistemati i lavoratori interessati”. Il prossimo faccia a faccia con Conte è in programma oggi pomeriggio e Storaci spiega che, molto probabilmente, lo sciopero proseguirà anche in quelle ore. (Dire)
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