Parco Sirente: Pietrucci, riforma opportunita’ da cogliere

“Attorno alla riforma della governance del Parco Sirente Velino si e’ creato un notevole fermento. Ambientalisti, amministratori, imprese, cittadini: in molti guardano con interesse, speranza, preoccupazione ai correttivi che si sta ipotizzando di mettere in campo. Stringendo e semplificando di molto le ragioni del dibattito – la stampa se ne e’ occupata nelle settimane scorse […]

“Attorno alla riforma della governance del Parco Sirente Velino si e’ creato un notevole fermento. Ambientalisti, amministratori, imprese, cittadini: in molti guardano con interesse, speranza, preoccupazione ai correttivi che si sta ipotizzando di mettere in campo. Stringendo e semplificando di molto le ragioni del dibattito – la stampa se ne e’ occupata nelle settimane scorse – credo che il motivo politico alle base del confronto stia nel concetto di Parco che vogliamo offrire ai cittadini che lo vivono e alle economie che lo animano. Se cioe’, vogliamo limitarci a un maquillage politicista, dove siano perpetuate le cause delle perplessita’ e delle proteste di questi anni, e cioe’ che il Parco finisca per essere un freno allo sviluppo, con l’aggravante di avere perduta un’opportunita’; o se, invece, vogliamo coglierla, questa opportunita’, e provare a creare una nuova idea di Parco. Credo che sia un nostro dovere”. Lo afferma in una nota, Pierpaolo Pietrucci presidente Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture del Consiglio regionale.

“E’ essenziale, perche’ questa ambizione vada in porto – spiega l’esponente politico di maggioranza – che si ascoltino le necessita’, i suggerimenti e i bisogni di chi i territori del Parco li vive e li abita, a cominciare dalle amministrazioni comunali, di chi ne costituisce la linfa economica, gli imprenditori, di chi puo’ offrire idee e competenze, come le associazioni ambientaliste (il loro contributo puo’ essere decisivo), e di tutti gli altri. Credo che l’idea di rendere il Parco Sirente Velino un Parco Nazionale sia da esaminare con attenzione, cosi’ come la riperimetrazione purche’, naturalmente, sia fatta su basi scientifiche. Credo inoltre che per realizzare quell’idea innovativa di Parco a cui dobbiamo puntare, un’idea in cui in estrema sintesi oltre alla tutela ambientale e paesaggistica trovino spazio misure di incentivazione dello sviluppo economico, sia fondamentale pensare a delle premialita’ di cui possano usufruire i Comuni che fanno parte del territorio del Parco, e a investimenti necessari da parte della Regione, oltre alla maniera migliore di fare rientrare il sostegno alle comunita’ nell’ambito dei fondi per la ricostruzione economica del cratere”.

“Riferimento utile e innovativo – sottolinea Pietrucci – e’ la Carta di Fontecchio scaturita dal convegno nazionale ‘Parchi capaci di futuro’ svoltosi a Fontecchio nel giugno 2014 con il contributo di tutte le associazioni ambientaliste nazionali, degli imprenditori di montagna e degli istituti di ricerca. Il documento sancisce la svolta per una gestione moderna, dinamica e sostenibile delle aree protette nazionali mettendo al primo posto il coinvolgimento dei residenti e degli imprenditori locali in rapporto interdisciplinare per nuove e vitali progettualita’. Da subito, infine, occorre attuare la Legge Regionale sul Parco adottando sollecitamente i previsti ed obbligatori Piano del Parco (con relativa zonazione) e Piano di sviluppo economico e sociale, in ritardo da ormai oltre 20 anni e la cui vigenza darebbe vero vigore al Parco. Al riguardo – fa sapre il consigliere – mi impegno a proseguire sulla scia del lavoro svolto con l’assessore, i sindaci, gli imprenditori e le associazioni e a convocare tavoli e riunioni permanenti per arrivare a una vera svolta. Considero la riforma del Parco Sirente Velino una grande opportunita’ che riguarda tutte le aree interne, e da cui puo’ passare un atto politico che sancisca un modo innovativo di viverle e considerarle. Non zavorra, bensi’ motore di sviluppo. Puo’ fare seguito – commenta infine Pietrucci – alle risorse previste nel Masterplan per i parchi e le riserve e all’incessante lavoro che abbiamo messo e stiamo mettendo in campo per la montagna: dal completamento e ammodernamento dei bacini sciistici alle leggi sul free ride e i maestri di sci, dal finanziamento strutturale del soccorso alpino alla rete di itinerari previsti nella legge Reasta, dal finanziamento per la sentieristica al Distretto turistico di montagna e al necessario rilancio di Ape, il progetto dell’Appennino Parco d’Europa”.

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