L’inasprimento delle misure di contrasto alle migrazioni, culminate nel recente accordo con la Turchia e con l’approvazione del Partnership Framework, oltre ad aumentare la sofferenza delle persone, sta mettendo in seria discussione il concetto di rifugiato e di protezione internazionale.
“Con il via libera al “Partnership Framework” proposto dalla Commissione, il Consiglio Europeo ha reso l’accordo UE-Turchia un modello di risposta alla gestione dei flussi migratori e di rifugiati verso l’Europa, ignorando le tragiche conseguenze umanitarie che questo puó avere- in particolare in Grecia- e l’attacco al diritto d’asilo che esso rappresenta” dichiara Aurelie Ponthieu, responsabile advocacy per la Migrazione di MSF.
“Pur riconoscendo le sfide della crisi legata ai grandi movimenti di massa a livello globale, il Consiglio sta reagendo con una risposta di contenimento delle persone in fuga da regioni di guerra e conflitto. Invece di estendere la protezione e l’assistenza a coloro che ne hanno piú bisogno, gli stati europei girano lo sguardo dall’altra parte, mettendo a rischio il diritto di fuga e di asilo. L’attenzione posta dall’Unione Europea sulla deterrenza e l’esternalizzazione dei controlli di frontiera non impedirà alle persone di raggiungere l’Europa, ma aumenterà invece le reti di trafficanti, mettendo ancora piú a rischio la vita di chi fugge. Un nuovo approccio é necessario: il solo modo per far fronte alla crisi creata dalle stesse politiche europee, é garantire vie legali e sicure per raggiungere l’Europa, favorendo l’accesso al diritto di asilo e alle misure di ricongiungimento familiare, e nel contempo migliorando le condizioni di accoglienza in Grecia e in Italia.”
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