Ha preso il via il progetto fotografico di Max Cavallari (Di)stanze. Un viaggio di immagini per raccontare le storie degli italiani, giovani e non solo, costretti a lasciare il proprio paese in cerca di lavoro e di una condizione migliore. È ben noto che l’Italia è stata a lungo un paese di emigrazione.
La maggioranza dei giovani italiani, oltre il 61%, è pronta a emigrare all’estero per cercare lavoro. E nove su dieci sono convinti che ormai lasciare la Penisola sia una necessità.
(Di)stanze è un progetto sociale che ripercorre il fenomeno dell’espatrio dovuto non tanto alla volontà di fare un’esperienza, quanto dettato dalla necessità di costruirsi un futuro. Cavallari esplora il tema della separazione forzata del nucleo familiare e i tentativi di mantenersi in contatto attraverso gli strumenti che le nuove tecnologie ci offrono. Le sue immagini Vogliono far riflettere anche sul lato positivo delle nuove tecnologie che diventano strumenti di connessione e non di alienazione, grazie ai quali è possibile mantenere inalterati legami e relazioni. Madri e padri davanti ad uno schermo, a skypare al telefono con il figlio dall’altra parte del globo. Anziani genitori ritratti insieme al computer-con-dentro-il figlio sul divano, in cucina, in camera da letto. Oppure due sorelle gemelle, una in Italia con il mappamondo sulla scrivania e l’altra a Sidney. Distanze temporanee o definitive, che ormai fanno (o hanno fatto) parte della storia di chiunque.
Un viaggio appena cominciato da nord a sud della penisola: “Ho lanciato una pagina Facebook – spiega – e anche un sito, in cui chi ha una storia di distanze da raccontare potrà iscriversi. A maggio ho lanciato una campagna di crowfunding, realizzata su Produzioni Dal Basso per un viaggio a tappe di un mese, per conoscere queste famiglie in giro per l’Italia. Con noi ci sarà anche un videomaker, perché su questa esperienza vogliamo realizzare anche un documentario”.
La fotografia che gli sta più a cuore, tra tutte quelle che ha raccolto finora, è una che non ha fatto. “Era una madre che ha il figlio a Londra, la figlia a Singapore e il marito in Polonia. La foto che avrei voluto fare la ritraeva sola in casa con davanti tre computer aperti, ma alla fine lei non l’ha voluta fare. Però rappresentava esattamente quello che sto cercando: da una parte la positività della tecnologia, dall’altra la malinconia della solitudine e la morbosità delle famiglie italiane, che faticano a separarsi dai figli anche quando ormai sono grandi, e vivono altrove…..
Per maggiori informazioni visitate il sito del progetto oppure scrivete a distanzeprogettofotografico@gmail.com
IL FOTOGRAFO
Massimo Cavallari è nel 1989 e si è laureato in comunicazione e giornalismo all’università di Bologna. E’ appassionato di fotografia da sempre e dal 2015 collaboro con l’agenzia Nurphoto dell’’Aquila. Ha realizzato progetti di fotogiornalismo e si occupa anche di comunicazione pubblicitaria per aziende. Le sue fotografie sono state pubblicate su testate come il Times, The Guardian, il Corriere della Sera, Repubblica e Vogue Italia.
Ha anche esposto presso il museo Mudec di Milano (Ottobre 2015), presso il circuito off del Festival della fotografia Etica di Lodi (Ottobre 2015), a Set Up Fair – in occasione di Artefiera a Bologna (Gennaio 2016) e al Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia (Maggio 2016).
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