“Nell’incontro di oggi, Ministero dei Trasporti (Mit) ed Enel, hanno fornito dati utili e soddisfacenti per consentire all’invaso di Campotosto di poter approvvigionare acqua. Adesso tutti gli enti preposti lavorino per salvare la prossima stagione agricola di un territorio, quello, teramano, composto da 4.500 aziende circa e circa 10.000 ettari di superficie agricola irrigua”. Lo ha affermato l’assessore alle politiche agricole, Dino Pepe, al termine del tavolo operativo dove sono stati illustrati e acquisiti elementi tecnici e dati relativi ai controlli effettuati sulle strutture delle tre dighe presenti nel bacino di Campotosto, dopo le sequenze sismiche del 2016 e 2017.
Ai lavori del tavolo, coordinati dal presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, hanno partecipato il gestore dell’invaso, Enel, i responsabile del Mit (direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del ministero dei trasporti), i rappresentanti di Protezione civile nazionale, Ingv, prefettura dell’Aquila e di Teramo, Consorzio di Bonifica Nord, enti locali e organizzazioni agricole. Sono state le associazioni agricole, nelle settimane scorse, a chiedere l’intervento del presidente Luciano D’Alfonso affinché venisse garantita, con il riempimento del lago di Campotosto, la stagione agricola.
“Come è emerso dal tavolo – ha proseguito Pepe – sono state concluse tutte le verifiche tecniche sui dati raccolti dai controlli effettuati sulle strutture, ognuno ha svolto i compiti assegnati; sia il Mit nella sua veste di controllore, sia Enel in qualità di gestore, hanno fornito risposte positive. Inoltre, abbiamo calendarizzato i tempi per l’approvazione, da parte della prefettura competente, del documento di protezione civile (aprile 2017), a cui è allegato il piano di emergenza di evacuazione (maggio 2017), affinché anche i Comuni siano protagonisti e non parte passiva”. Il verbale della riunione sarà inviato ai componenti del tavolo e dopo l’accettazione, il gestore, di concerto con le autorità competenti, potrà attivare le procedure per favorire il riempimento dell’invaso e arrivare, entro un mese e mezzo, a una quota idrica di 1.310 metri sul livello del mare (60 milioni di metri cubi di acqua in più rispetto a oggi), quantità necessaria per garantire la stagione agricola a valle.
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