Non ne fa quasi mai una giusta. Carlo D’Inghilterra, l’eterno erede al trono dei “Tre Leoni”, lunedì e’ salito nella stazione scozzese di Glascow, su un treno i cui vagoni, 8 per un’equipe di appena 14 persone, ospitano tra l’altro uno studio arredato su misura per il principe, una grande sala da pranzo, una camera da letto arredata con bagno e due letti (uno anche per Camilla, la Duchessa di Cornovaglia). “Il contrasto tra l’opulenza del treno, degno di un oligarca, e lo scopo del viaggio e’ stridente”, scrive il Guardia, che ricorda, che il “principe ecologista”, che ha scelto un mezzo di trasporto certo ecologico (va a olio già usato), ma certo molto costoso per il contribuente: almeno 50.000 sterline, 60mila euro, circa 120 milioni delle vecchie lire . In quattro giorni, il treno attraverserà Scozia, Inghilterra e Galles per esaltare “la rivoluzione della sostenibilità”, vantando le virtù di pannolini riciclabili in spugna (rispetto a quelli usa-e-getta), di bicicletta e treno come mezzi di trasporto. Ma secondo gli attivisti di un’organizzazione repubblicana si tratta solo di “uno spettacolo politico” che viola il ruolo che la Costituzione assegna al principe. “E’ uno spettacolo politico a spese dei contribuenti”, ha detto il direttore di Republic, Graham Smith. “Così si attraversa la linea che separa l’erede al trono dal semplice attivista politico”, ha aggiunto Smith che ha anche chiesto “un’inchiesta parlamentare sull’uso dei fondi pubblici”. Il direttore di “Republic” Graham Smith, ha anche chiesto “un’inchiesta parlamentare sull’uso dei fondi pubblici” per il viaggio dell’erede al trono, mentre da noi, il Giornale, commenta pungente che è facile fare il verde quando si lasciano i sudditi al verde. Di contro la madre di Carlo, l’inossidabile regina Elisabetta, va grandi risparmi, anche sui capi di abbigliamento. Presenziando ieri i Braemar Games, ha sfoggiato, oltre che grandi sorrisi, un paio di scarpe con tanto di buco nelle suole. Un esempio encomiabile anche se, davvero, poco regale.
Carlo Di Stanislao
Lascia un commento