“Abbiamo il fondato timore che nelle zone del terremoto, al momento della riapertura delle scuole, ci sara’ una situazione insostenibile. Oggi, durante l’audizione in commissione Cultura alla Camera, i dirigenti scolastici giunti dalle quattro regioni del Centro Italia colpite dal sisma hanno lanciato un grido d’allarme: stanno valutando la possibilita’ di non riaprire le scuole a settembre e di delegare la decisione ai prefetti. La loro preoccupazione deriva dal fatto che gli indici di vulnerabilita’ sismica sono bassissimi. Gli esami in corso ai plessi scolastici stanno confermando una situazione critica rispetto alla quale serve un intervento immediato da parte dell’Esecutivo”. Cosi’ il deputato M5S Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, primo firmatario di un’interrogazione che nelle prossime ore sara’ depositata alla Camera. “In alcuni casi- affermano i parlamentari M5s in commissione Cultura- gli indici di vulnerabilita’ sono di 0,070 che, tradotto, significa: quegli edifici non hanno alcuna antisismicita’. Stiamo parlando di un evidente pericolo per l’incolumita’ di studenti e personale scolastico. La situazione e’ davvero critica e per questo stiamo per depositare un’interrogazione al fine di chiedere alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’interno e al Miur l’emanazione immediata di direttive chiare a sindaci, prefetti e dirigenti scolastici”.
Le direttive. aggiungono i parlamentari M5S, “dovranno indicare in modo specifico le responsabilita’ degli enti e dei soggetti preposti alla sicurezza delle nostre scuole e, soprattutto, i requisiti minimi indispensabili per l’apertura o meno di una scuola, come ad esempio l’indice di vulnerabilita’ sismico minimo che oggi non e’ previsto dalla normativa. Nel caso in cui il plesso scolastico non potra’ essere riaperto- concludono- si dovranno fornire linee guida sulle procedure da seguire per garantire l’effettivo svolgimento delle attivita’ scolastiche e le relative risorse aggiuntive da stanziare”.
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