Alle 3:32 di 7 anni fa e precisamente il 6 Aprile del 2009 una scossa di terremoto di magnitudo 5.9 della scala Richter devastò L’Aquila causando 309 morti. I feriti furono 1500. Gli sfollati furono 70000.
La comunità dell’Aquila si è trovata a dover gestire un evento al quale non era stata preparata. La
popolazione sta cercando di ricostruire la sua integrità sociale, ma ancora si continua a parlare e
valutare ciò che è stata essendo impossibile giudicare ciò che sarà. Analizzando gli anni del sisma è
difficile poter affermare che molto è stato rimesso in ordine e che la città sia stata ricostituita. L’Aquila
città non è costituita solo dagli edifici, dalle opere d’arte e dalle attività economiche ma la città è
insieme delle persone, infatti sono esse che danno vita alla città e la rendono ciò che è. La comunità
con il terremoto non ha perso solo una città, ma ha perso anche l’identità sociale che li riconosceva come cittadini aquilani. Hanno perso i luoghi di aggregazione e di socializzazione che gli permettevano di sentirsi parte del sistema e della comunità nella quale vivevano, essi condividevano esperienze, movimenti, manifestazioni ognuno con ruoli e compiti stabiliti dalla comunità. Con il venir meno dei luoghi che li teneva uniti, e con l’aumentare gli anni per la ricostruzione della città essi hanno perso l’integrità e la coesione sociale che gli permetteva di sentirsi partecipe del tutto che li circondava e della vita della loro città.
Il centro storico della città era il cuore e la vita non solo di L’Aquila ma di tutte le sue frazioni e paesi poiché era il punto di riferimento e di aggregazione che permetteva alla popolazione di identificarsi tutti come abitanti di L’Aquila e che li faceva sentire partecipi alla vita della città.
L’Aquila è una comunità che continua a soffrire e a perdere popolazione, amici, attività e denaro.
Foto: Manuel Romano- NurPhoto.com
Lascia un commento